“Da quando sei qui” di Ester Manzini: iniziato e finito senza mai mollarlo!
Ormai lo sapete: datemi una storia d’amore male to male e io sono felice. Datemene una scritta bene come “Da quando sei qui” di Ester Manzini (Giunti) e io rimarrò sveglia fino all’una di notte, perché mollarla a metà era fuori discussione!
TRAMA – Stefano Colombera – camicia a quadri, barba selvaggia e modi ruvidi – ha bisogno di poco per essere felice: la sua baita immersa nel verde della Val Trompia, l’affetto del suo fedele compagno a quattro zampe Giorgio e le passeggiate nel bosco alla ricerca di funghi. Certo non dell’amore. Sono ormai passati quindici anni da quando ha chiuso il cuore a doppia mandata dopo un’unica, funesta giornata che ha visto sommarsi due dolori terribili, e oggi vuole soltanto godersi la sua solitudine. Peccato che l’abitazione di fianco alla sua, nella frazione isolata di Due Case, sia stata “finalmente” acquistata. E che il nuovo padrone di casa non prometta niente di buono. Riccardo Cattaneo, giovanissimo CEO di una startup di successo, è scappato da Milano con il proposito di recuperare la serenità perduta. Il suo è un burnout in piena regola, esploso a causa di tempi frenetici, un telefono che squilla di continuo e tre colleghi asfissianti. Seguendo il consiglio della sua psicoterapeuta, ha scelto di ritirarsi per l’estate in montagna. Ma per una creatura di città i ritmi della natura risultano imprevedibili, e a tirarlo fuori dai guai sarà proprio il suo nuovo vicino, scorbutico, taciturno e… irresistibile. Fra confidenze e incomprensioni, sotto lo sguardo benevolo di qualche cielo stellato, Stefano e Riccardo, così diversi, scopriranno che la musica dei loro cuori è, in fondo, più simile di quanto possano pensare. Un esordio romance M/M ironico e toccante per chi ama le connessioni autentiche, talvolta impacciate ma, soprattutto, molto piccanti.
Chi mi conosce sa che sono una dormigliona. Ma ieri sera, dopo cena, ho iniziato a leggere “Da quando sei qui” di Ester Manzini e, che vi devo dire, non mi sono addormentata se non dopo averlo finito. Non sono riuscita a staccarmi dalle pagine di questa storia d’amore tenera, passionale, divertente e coinvolgente.
E poi, scusatemi eh, ma da quando riusciamo a resistere da un grumpy in camicie di flanella, a quadri? Da quando un romance con una vicinanza forzata tra due opposti ci lascia indifferenti?
La trama fornita dalla casa editrice è già abbastanza dettagliata, quindi passo agli elementi che mi sono piaciuti del romanzo.
Intanto, posso dirvi che apprezzo sempre molto quando si tratta il tema degli attacchi di panico. So bene, per esperienza personale, quanto sia un argomento delicato e allo stesso tempo quanto sia importante parlarne, senza usarlo solo come pretesto per imbastire una trama convincente ma rispettandone la gravità e il potere condizionante che questo tipo di malessere esercita sulla vita di chi ne soffre.
Riccardo è in pieno burnout ed Ester Manzini tratta questa sua condizione di stress spinto al limite con attenzione, senza edulcorare nulla, ma fornendo alla sua storia tratti di autenticità che mi hanno colpita.
Dall’altra parte, abbiamo Stefano, un (finto) burbero, dalle maniere rozze (che in certi momenti vanno più che bene), che vive come un solitario da ben 15 anni, e che ci fa sventolare dal caldo ogni volta che si mette a tagliare la legna. Sì, Stefano, togli pure la maglietta, non ti preoccupare.
Ma Stefano non è solo tutto muscoli o soltanto un uomo che ama e rispetta profondamente la natura. Ha un cuore generoso che lo ha fatto soffrire a lungo, e una testardaggine che lo ha spinto a chiudersi a riccio, senza più fidarsi di nessuno. E ora ha un vicino di casa chiaramente insopportabile. (Sì, Stefano, facciamo finta di crederci, tranquillo).
Per i due stare lontani sarà impossibile, e non solo perché abiteranno sullo stesso terreno per tutta l’estate. L’attrazione fisica iniziale lascerà presto il posto a un tipo di considerazione piena, che riguarda gli aspetti meno visibili, quelli che hanno entrambi tenuti nascosti agli occhi di chi non sa guardare con il cuore.
“Da quando sei qui” è stato il romanzo di cui avevo bisogno alla fine di una settimana molto impegnativa. Ironico, spicy al punto giusto, mi ha tenuta incollata alle pagine perché io dovevo arrivare a quel lieto fine. E l’epilogo è stata la ciliegina sulla torta!