“Husband material” di Alexis Hall: un autore diventato per me una garanzia!
Dopo “Boyfriend material“, incontriamo di nuovo Luc e Oliver in “Husband material” (Oscar vault). Sono passati due anni da quando li abbiamo lasciati, innamorati alla fine di un accidentato percorso insieme, e Alexis Hall ci regala un seguito con le stesse vibes del primo romanzo.
C’è una bella dose di follia in “Husband material“. C’è nei personaggi secondari, che avevamo già avuto modo di conoscere nel romanzo precedente e quindi lo stupore non è legato alla novità, quanto nel riconoscere la bravura di chi scrive nell’inventare sempre nuovi dialoghi pazzi, irriverenti e molto divertenti.
Ma c’è della follia anche nelle situazioni in cui si imbattono Luc e Oliver (do la colpa al 90% a Luc), e nel modo in cui i personaggi interagiscono tra loro, come le vecchie serie tv piene di amici che tanto amavamo ma che sapevamo di non poter mai replicare nella realtà.
Luc e Oliver stanno insieme da due anni – e continuano a stupirsene – e ormai tra di loro si è saldato un rapporto che fa bene a entrambi. Luc ha compreso di cosa realmente ha bisogno per essere sereno e in pace con se stesso, sebbene conservi gran parte delle sue nevrosi, per fortuna stemperate da un’ironia sagace e sempre sprezzante; mentre Oliver è impegnato in un cammino di consapevolezza che ha smussato alcuni sui tratti, senza per questo snaturarlo. Anche se certe cicatrici rimarranno sempre dentro di noi, e dobbiamo semplicemente imparare a conviverci.
Il romanzo, però, è molto di più di una rom-com. Intanto ho adorato il riferimento strutturale a un famosissimo film (se ne fa cenno nell’intervista alla fine del libro), e poi mi è piaciuto il modo in cui sono affrontati temi molto importanti.
Il rapporto con i genitori era già stato messo in evidenza nel romanzo precedente, ma qui ritorna con altre implicazioni e decisamente molto su cui riflettere. Quando Oliver decide di dare fiato a ciò che porta nel cuore, mi tocca nel profondo e rimango sempre emotivamente coinvolta dalla sua storia.
Molto presente è il nodo identità di sé e ciò che sentiamo che ci rappresenti. In “Husband material” Luc e Oliver, come ho già detto, stanno insieme da due anni quindi è normale che il loro rapporto sia diverso, maturo, così come lo siano le loro discussioni. E su questo argomento specifico parleranno tanto, andando a fondo nelle ragioni dell’uno e dell’altro, dimostrandoci cosa significhi essere complici, amarsi, e accettare l’altra persona.
Loro due insieme sono perfetti, e ho adorato leggere un altro pezzo della loro storia anche se mi è mancato tutto il “ti odio, non sei il mio tipo” del primo romanzo. Avevamo già letto della nascita del loro amore, Alexis Hall non avrebbe potuto riproporre lo stesso impianto, ma ci ha dato del materiale che è autentico, vero, come pochi sequel sanno essere.
Adoro la sua penna così piena di brio, solare e… sì, mi ripeterò ma certe dinamiche non possono che essere definite folli (un esempio su tutti, quello che ruota attorno all’arrivo al matrimonio di Alex!). Spero di leggere tanto altro ancora di Alexis Hall, perché è proprio ciò di cui a volte ho bisogno per stare meglio.