“Veleno a Colazione” di Lemony Snicket: rivelatore
“Veleno a Colazione” di Lemony Snicket (Oscar Vault) è stata una lettura rivelatrice, apparentemente diversa dalle altre opere di Snicket, ma con un’anima affine al pensiero dell’autore di “Una Serie di Sfortunati Eventi”.
TRAMA – Da quando è stata fondata la nostra casa editrice, molti anni fa, abbiamo fatto conoscere al pubblico autori meravigliosi capaci di illuminare brillantemente questa nostra sconcertante realtà. Oggi, invece, vi proponiamo Lemony Snicket. Nel corso della sua lunga e ambigua carriera il signor Snicket ha investigato su moltissimi crimini e misteri: tradimenti, cospirazioni, incendi sospetti. In questo libro indaga sulla propria morte. Veleno a colazione è un libro diverso da tutti quelli che abbiamo pubblicato, e da tutti quelli che potreste aver letto. È diverso anche dagli altri libri scritti dal signor Snicket. Si potrebbe definirlo un libro di filosofia, il che non sembra piacere a molte persone. Ma anche un poliziesco, e pare che questi già piacciano di più. Di certo, al signor Snicket non è piaciuto occuparsi di questo caso, ma non ha avuto scelta: se l’è trovato proprio lì, servito nel piatto a colazione.
“La filosofia non piace a nessuno” eppure questo libro parla di filosofia, “ma parla anche di morte”, ecco la morte è un argomento decisamente più interessante, ma non tutti sanno che filosofia e morte vanno quasi sempre a braccetto.
Lemony Snicket lo sa bene e infatti in “Veleno a Colazione“, il libro più diverso da qualsiasi cosa sia mai stata scritta dall’autore della fortunata serie “Una Serie di Sfortunati Eventi” – diventata un film con Meryl Streep e una serie tv Netflix di successo con Neil Patrick – con il suo nuovo libricino scrive quella che probabilmente è la storia della sua morte (ovviamente immaginata) nell’inconfondibile stile Snicket.
Cinico ma attento ai dettagli, Lemony racconta quella che sarà probabilmente la sua ultima giornata non creando una narrazione di eventi vera e propria ma scrivendo aneddoti che si susseguono capitolo dopo capitolo.
“Veleno a Colazione” pur parlando costantemente di morte lo fa in modo delicato, poetico, e appunto filosofico, risultando quasi come un piccolo manuale di filosofia contemporanea adatto a tutti ma soprattutto agli amanti dei libri e della lettura.
Al suo interno è infatti palpabile l’amore dell’autore nei confronti della letteratura e del libro come oggetto: “A colazione mi piace sempre avere un libro con me, anche se a volte non lo leggo molto. In certe colazioni addirittura non lo apro, ma se ne sta accanto a me come un compagno silenzioso mentre i miei pensieri vagano per tutta la mattina”, e che cos’è un libro se non un compagno silenzioso fino al momento in cui viene aperto e dargli finalmente la parola e la possibilità di raccontare una storia?
Dopo la narrativa, Lemony Snicket passa ad un libro diverso dalla sua bibliografia che mantiene intatte tutte quelle caratteristiche che l’hanno consacrato come uno scrittore di successo planetario. Come già anticipato ci sono il cinismo, gli aneddoti, e il tanto reclamato effetto sorpresa, il momento di svolta, l’esatto istante in cui tutto viene messo in discussione e tutto prende una piega diversa… e con Lemony Snicket si sa, non può di certo essere qualcosa di positivo.