“Tre sorelle” di Therese Anne Fowler: molto piacevole
“Tre sorelle” di Therese Anne Fowler (Neri Pozza) è stata davvero una lettura piacevole. Un romanzo scorrevole, corale, che riflette sulle imperfezioni, sulle scelte e sulle loro conseguenze, in una chiave moderna e attuale.
TRAMA – Nate e cresciute a Manhattan, le tre sorelle Geller hanno davvero poco in comune: Beck, la maggiore, è una giornalista freelance il cui matrimonio assomiglia più a un legame tra fratelli che a un’unione appassionata. Nonostante i suoi successi come cardiologa pediatrica, Claire, la figlia di mezzo, si è sempre sentita la pecora nera della famiglia: è divorziata da poco e l’amore non corrisposto per l’uomo sbagliato la sta lentamente distruggendo. E poi c’è Sophie, la minore, la cui vita da influencer è una folle girandola di viaggi extralusso, incontri con personaggi famosi e sponsorizzazioni di prodotti di alto livello con cui a stento riesce a coprire le spese delle carte di credito. Dopo la morte della madre Marti, le tre sorelle si trovano a fare i conti con uno strano lascito testamentario. Poiché i testamenti servono a tirare le fila che nella vita non hai potuto o voluto tirare, e giacché Marti non aveva alcuna intenzione di confessare, sul letto di morte, il segreto che l’ha sempre perseguitata, ha trovato un modo per riavvicinare le figlie e svelare loro il suo passato: entro un mese dalla sua morte Beck, Claire e Sophie dovranno riunirsi a Mount Desert Island, nel Maine, per vendere l’amato cottage di famiglia. Quello che Marti non ha potuto prevedere, però, è che in quello stesso mese di febbraio l’ex detenuto C.J. Reynolds, un uomo il cui passato ha diverse zone d’ombra, ha deciso di ricostruire la sua esistenza partendo proprio da Mount Desert Island, dove il suo destino si intreccerà in maniera inaspettata a quello delle sorelle Geller.
Come si può intuire facilmente dal titolo, il romanzo racconta le vicende di tre sorelle che si ritrovano, di nuovo insieme a distanza di parecchi anni, a causa della morte della madre. Una video confessione e chiare disposizioni testamentarie, daranno il via per una serie di eventi che, a catena, incideranno a vario modo su ognuna delle tre.
Ho apprezzato la scrittura dell’autrice già in “Un bel quartiere“, e in “Tre sorelle”, anche se i temi trattati e il tono usato sono diversi, ho potuto riconoscere quel tratto schietto e diretto che la caratterizza, e insieme quella capacità di rintracciare un dettaglio che riesce a dare già un’idea di un determinato personaggio.
“Tre sorelle” è una riflessione sulle scelte che compiamo e sulle loro conseguenze, ma anche sulle bugie che spesso tengono insieme i rapporti, sul modo in cui ci ostiniamo a fingere di essere diversi da chi siamo per davvero, sui bilanci che inevitabilmente arrivano a un certo punto della vita e che ci costringono a rivedere la strada percorsa.
Ciascun personaggio è molto ben delineato, anche quelli secondari, e Therese Anne Fowler non si fa scrupoli nel mostrare fragilità, debolezze, o caratteri davvero insopportabili. Ho trovato tantissima verità in questo racconto, specie nei dialoghi, e credo che questa continua ricerca di tratti peculiari abbia reso l’intera narrazione ancora più interessante.
Piacevole, scorrevole e con il finale che desideravo, “Tre sorelle” è stata una lettura coinvolgente, che mi ha confermato il talento di questa scrittrice.