“Piume bianche” di Jacqueline Winspear: consigliatissimo!
Dopo aver letto “Un semplice caso di infedeltà” sono corsa in libreria a comprare il secondo volume della serie, “Piume bianche. Le inchieste di Maisie Dobbs” di Jacqueline Winspear (Neri Pozza).
TRAMA – A volte il destino si presenta sotto spoglie inaspettate: così è stato per Maisie Dobbs, quando a tredici anni è entrata a servizio in casa Compton e la padrona, Lady Rowan, ha notato in lei un’intelligenza fuori dal comune. Maisie è stata sottratta alla vita grama riservata alle ragazze della sua condizione sociale, ha potuto studiare, è cresciuta sotto l’ala protettrice del grande investigatore Maurice Blanche, ha servito come infermiera in Francia per i soldati sul fronte occidentale ed è, infine, diventata lei stessa un’investigatrice. Con l’ausilio dell’insostituibile assistente Billy Beale, risolve i suoi casi, spesso battendo sul tempo l’ispettore Stratton di Scotland Yard, un po’ rivale, un po’ spasimante. Nella primavera del 1930, la crisi economica sta mettendo il mondo in ginocchio, anche se non tutti piangono miseria: Joseph Waite ha costruito dal niente un impero, ma ha un problema, la sua fortunatissima erede, la trentaduenne Charlotte, ha fatto sparire ogni traccia di sé, volando via dalla gabbia dorata del privilegio in cui il rude e anaffettivo magnate l’ha rinchiusa. Waite vuole che Maisie la ritrovi, in fretta e senza troppo clamore. Pur non apprezzando i modi spicci e imperativi dell’arrogante «nuovo ricco», Maisie di questi tempi non può certo rifiutare un incarico, sebbene non particolarmente stimolante. L’indagine però prende presto una piega inaspettata: dal passato di Charlotte emerge più di una ragione per la sua fuga, se di fuga si tratta. Inoltre – ultimo fatto ma non per importanza – tre delle sue migliori amiche di un tempo hanno subito una morte violenta, con un unico, piccolo dettaglio che accomuna le diverse scene del crimine.
“Un semplice caso di infedeltà” è il primo romanzo della serie con protagonista l’investigatrice-psicologa Maisie Dobbs. In quel primo romanzo abbiamo avuto modo di conoscere Maisie sin da giovanissima, tracciando quasi tutta la sua vita e le sue esperienze, i suoi incontri, le sue relazioni, con una lunga parte centrale che è servita da flashback, fino al suo primo caso come investigatrice privata.
Mi è piaciuto molto, tanto che ho voluto continuare la serie, ma essendo un romanzo “introduttivo”, non ha quel ritmo serrato che invece ha sin dalle prime battute il secondo della serie.
In “Piume bianche” si entra nel vivo dell’azione praticamente da subito. Maisie inizia ad essere un’investigatrice con un discreto numero di clienti, e ha tra le mani un nuovo caso: una ragazza è scomparsa.
Presto le indagini faranno emergere una serie di particolari che consentiranno a Maisie di collegare la sparizione a una serie di morti. Charlotte sta scappando dal pericolo o da qualcos’altro?
Jacqueline Winspear con “Piume bianche” ci conduce tra le strade in una Londra di inizio anni Trenta magnificamente descritta, con i suoi abitanti ancora alle prese con le ferite della Grande Guerra. Una guerra che sarà ancora protagonista, per i suoi strascichi, le sue ferite. Una guerra che ha segnato così tanti, in molti assai diversi, e che l’autrice riesce a fare emergere con estrema lucidità, rimanendo fortemente ancorata alla Storia.
Mi piacciono molto i libri in cui il tessuto sociale e storico che descrivono si inserisce perfettamente tra le pieghe della trama. Jacqueline Winspear ha una scrittura così piacevole da far sembrare tutto incredibilmente naturale, senza forzature. Centrale è la risoluzione di un giallo, ma anche il contorno ha il giusto peso e una precisa rilevanza che invitano il lettore a uno sguardo ancora più attento.
In questo nuovo romanzo succederanno anche tante cose nella vita di Maisie, del suo assistente, del suo vecchio mentore, e di suo padre. Mi piace questa protagonista, mi piacciono i suoi modi pacati, il suo sguardo giusto che non vuole farsi annebbiare dal giudizio, i suoi piccoli slanci che denotano una passione trattenuta, il suo modo di prendersi cura degli altri.
Sto apprezzando l’evoluzione che l’autrice le sta facendo compiere e sono davvero curiosa di scoprire dove ci porterà. Assolutamente consigliato!