“Petali e spine” di Naike Ror: molto intenso
“Petali e spine” di Naike Ror (Always publishing) è stata una lettura davvero intensa. Superata la metà del romanzo, lasciarlo è stato praticamente impossibile!
TRAMA – Scarlett è giovane, brillante, di una bellezza non artefatta, ha un innato talento con i numeri e insegue decisa la propria indipendenza. Vuole affrancarsi da una famiglia ingombrante e dai doveri imposti dal blasone. Per liberarsene è anche disposta a rinunciare a ogni agiatezza, eppure è una Lancaster, e non si può sfuggire ai demoni del proprio albero genealogico, non prima di averli combattuti e vinti. Jaxon York, spregiudicato e ambizioso, graffiante come un aculeo, affascinante e temprato dal dolore di un trauma del passato, ha il corpo scolpito dai sacrifici sportivi e l’animo eroso dalla voglia di rivalsa. Ha toccato il fondo più volte, risalendo sempre la china, conquistando posizioni via via più alte e ora, vicino alla vetta del potere, non può permettersi passi falsi. Deve affilare le armi e, se serve, tirar fuori senza remore la cattiveria sopita con cui la vita di periferia lo ha forgiato. Sotto il cielo plumbeo di Liverpool, Scarlett e Jaxon avanzano ignari dei piani che il destino ha in serbo per loro, rimescolando le carte e incrociando le loro strade dove si erano interrotte, sedici anni prima. Due vite opposte, due cognomi divisivi dalla Guerra delle due Rose, Scarlett e Jaxon sembrerebbero inconciliabili ma la forza prorompente dell’amore a volte riesce a sovvertire anche il marchio ineluttabile della storia. La collisione sarà inevitabile, lo scontro feroce, le radici familiari sembreranno catene e liberarsi dalla loro prigionia ferirà senza alcuna pietà. Riuscirà un raggio di sole a squarciare le nubi di Liverpool, illuminando il destino di Scarlett Lancaster e Jaxon York? Potranno mai convivere petali e spine senza che la bellezza delle rose venga lacerata?
Era fatto così Jaxon York, senza mezze misure. Amava declinando ogni accezione del verbo, odiava nello stesso modo.
Quello era lui, e io non volevo cambiarlo.
In “Petali e spine” c’è talmente tanto, in termini di trama e di sviluppo dei personaggi, ma anche di ambientazione e di struttura narrativa, che la lettura sarà del tutto immersiva. Mi sono addormentata leggendolo, e il primo pensiero il mattino successivo è stato: “Lo devo finire”.
Mamma mia cosa non succede al Plaza, l’edificio dove hanno sede le Lancaster Industries! Ovviamente non è l’unica location di “Petali e spine“, ma gran parte della trama si sviluppa lì dentro e, credetemi, alla fine vi sembrerà di esserci stati in quegli uffici. (E avrete la netta sensazione di aver sentito qualcuno sbraitare: “Ehi, tu!”).
La forza di “Petali e spine” è nella trama, ovviamente, ricchissima di colpi di scena e di risvolti inaspettati, ma il vero cuore sono i personaggi del romanzo.
L’autrice non ne inserisce a caso, ognuno di loro ha una precisa funzione e un determinato ruolo, e sono tutti così ben caratterizzati che vi sembrerà di essere finiti dentro una serie tv per quanto siano vividi e realistici.
Ci saranno personaggi che odierete, alcuni che non capirete e altri che vi faranno ricredere.
Ma Scarlett e Jaxon ruberanno la scena come solo loro riuscirebbero a fare, con buona pace di tutti gli altri.
Quello che mi è piaciuto tantissimo di “Petali e spine” è che Scarlett rimane praticamente sempre fedele a se stessa. Cresce, sì, affila le sue armi, matura delle consapevolezze importanti, ma non cambia. Jaxon, invece, non dico che subisce una profonda trasformazione, ma quasi.
Anche lui rimarrà onesto nei suoi stessi confronti, e lo dimostrerà (non fatevi dire altro!) ma è stato bellissimo vedere in che modo la vicinanza con Scarlett cambierà il suo modo di vedere le cose. Ed è importante che succeda in modo graduale e naturale, senza forzature.
“Petali e spine” mi è piaciuto davvero tanto. È stata una lettura scorrevole, accattivante, ricca di emozioni, e di forti contrasti, proprio con il titolo preannuncia.