“Un’alleanza pericolosa” di Jennieke Cohen: carino, ma…
“Un’alleanza pericolosa” di Jennieke Cohen (Oscar Mondadori) è sicuramente un libro delizioso, ma probabilmente mi aspettavo qualcosa di più.
TRAMA – Lady Victoria Aston ha tutto ciò che potrebbe desiderare: una sorella maggiore felicemente sposata, il futuro della proprietà di famiglia assicurato, e la possibilità di perdere tempo gironzolando nei campi attorno a casa. Ma basta una notte per sconvolgere definitivamente la sua vita comoda e idilliaca. Suo cognato si rivela infatti un terribile mascalzone e adesso tocca a lei trovare un marito, o la sua famiglia perderà tutto. Armata solo di quello che ha imparato dai romanzi di Jane Austen, Vicky fa il suo debutto in società: ma nemmeno le parole della scrittrice sono in grado di aiutarla a capire se il meraviglioso e astuto signor Carmichael sia in realtà una canaglia; se il suo ex migliore amico, il bellissimo Tom Sherborne, sia più interessato alla sua dote o al suo cuore; né sono in grado di aiutarla a liberarsi delle attenzioni del lezioso signor Silby. Soprattutto, nei libri di Vicky non c’è nulla riguardo gli strani incidenti che iniziano a capitare attorno a lei. E che potrebbero non farla arrivare viva al giorno delle nozze.
Avevo aspettative piuttosto alte prima di iniziare a leggere “Un’alleanza pericolosa” di Jennieke Cohen. Non dico che siano state del tutto disattese, ma questa lettura mi ha lasciato qualche perplessità.
La scrittura è senza dubbio piacevole e scorrevole, e credo che gran parte del merito vada alla traduttrice dell’opera, Stefania Bertola, ma ho trovato la trama piuttosto piatta. Non succede praticamente niente per le prime 250 pagine, è come se fossero una lunga introduzione, un lento preambolo.
Come si legge nella trama, Lady Victoria Aston è costretta a trovarsi un marito, e pure in fretta, per salvare la proprietà di famiglia dopo che la sorella maggiore è scappata dal marito, il quale si è rivelato un uomo malvagio e senza scrupoli.
Se vi aspettate un tripudio di balli, di preparativi – alla Bridgerton, per intenderci – rimarrete delusi. A stento ce n’è un paio, ma uno finisce pure prima di iniziare. Il corteggiamento di Victoria si limiterà a una lista di appuntamenti noiosi, e a un solo vero pretendente, sul quale però, sembra calare un velo di sospetto.
Direi del tutto infondato e che la conclusione a cui si arriva era piuttosto scontata. Non il lieto fine, ma quello che accade un attimo prima.
Inoltre, credo che ci siano fin troppi riferimenti a Jane Austen. Alcuni potevano essere anche piacevoli, ma così tanti rischiano di appesantire la lettura e soprattutto di escludere dalla comprensione chi non ha letto i romanzi della scrittrice. Anche perché vengono citati praticamente tutti, facendo pure riferimento alle azioni dei personaggi di ciascun libro: mi chiedo, per chi non li abbia letti, come possano risultare comprensibili i riferimenti.
“Un’alleanza pericolosa” di Jennieke Cohen è sicuramente un libro che si legge volentieri, ma che non lascia il segno. Un vero peccato.