“La formula dell’attrazione” di Paola Chiozza: l’ho adorato!
“La formula dell’attrazione” è il primo romanzo che leggo di Paola Chiozza e… che dirvi? L’ho adorato!
TRAMA – Venere in acquario? Luna nella terza casa? Rebecca Pennington non crede nelle stelle, ma ci lavora. È ingegnere aerospaziale, risolve il Cubo di Rubik in sette secondi e nella vita ha una sola certezza matematica: odierà in eterno Chase Reeve Goldsmith. Poco importa che lui sia l’uomo più sexy, ricco e intelligente che abbia mai conosciuto, sarà sempre il suo peggior nemico. E non solo: Rebecca si prenderà la sua rivincita, perché l’azienda in cui lavora sta per ottenere un contratto storico con la NASA, battendo il progetto di Chase. Tutto bellissimo. Peccato che l’accordo vada in fumo all’ultimo minuto. Per Chase Reeve Goldsmith il cielo non è un limite, ma il punto da cui guardare la Terra. A soli trentaquattro anni è arrivato in alto, in tutti i modi possibili. È il CEO dell’agenzia aerospaziale che si è appena aggiudicata il contratto con la NASA, è miliardario, è un genio irresistibile e – Dio, questo è meraviglioso – ha appena soffiato la vittoria da sotto il naso della sua peggior nemica: Rebecca Pennington. Sarà lui a spedire un razzo su Marte, non la ragazza che al liceo gli ha portato via tutto. Chase è convinto che sia finita così, ma non ha fatto i conti con Rebecca che, con un piano ben architettato, decide di farsi assumere dalla sua agenzia per riprendersi ciò che lui le ha rubato. Lavorare insieme non sarà facile… sarà un massacro! Chase è abituato a dare ordini e avere persone che li eseguono senza fiatare, peccato che Rebecca non si faccia comandare da nessuno. Lei ha intenzione di essere la sua spina nel fianco, lui di renderle la vita un inferno. Quando l’attrazione non è più solo una formula fisica, ma passione incontrollata… sarà amore o sarà una guerra stellare?
Leggendo il romanzo di Paola Chiozza, “La formula dell’attrazione“, non ho più avuto dubbi sulla frase “fare scintille”. Perché Rebecca e Chase me l’hanno spiegata alla perfezione.
Mettete quei due dentro una stanza, o anche in uno spazio più angusto, e non ci sarà più spazio per eventuali dubbi.
Quello che loro millantano in giro come odio atroce scoccato al primo sguardo, noi lettori sappiamo bene cosa sia, in realtà. Ma è stato davvero piacevole, divertente e molto (molto) appassionante, scoprire in che modo lo capiscano quei due testoni.
Saranno pure tanto intelligenti, però…
Mi sono piaciute molto le parti che raccontano il passato di Rebecca e Chase, alunni dello stesso liceo. Ritengo che descrivere i sentimenti degli adolescenti non sia mai impresa facile, ma Paola Chiozza c’è riuscita in modo credibile, lasciando che fosse la passione a travolgere i suoi protagonisti, i loro sentimenti spinti al limite a decretare le loro azioni, insieme al desiderio di compiacere i genitori e alla paura di non sapere quale futuro li attende.
Un astio iniziato lontano, che si è alimentato di non detti e di emozioni represse, e che ha finito per allontanarli. Ma un’intesa di quel tipo non si spegne.
Rebecca crede di avere un piano, ma presto dovrà fare i conti con i sentimenti che le provoca la vicinanza di Chase. E Chase, be’… è Chase. Non fatemi aggiungere altro.
“La formula dell’attrazione” è ricco di personaggi secondari, dai più adorabili ai più detestabili, e anche quelli che ricoprono un ruolo piccolo sono stati tratteggiati in modo impeccabile dall’autrice.
Devo anche confessare che verso il finale, quando Rebecca si convince ad andare a trovare una persona dopo molto tempo, ho asciugato un paio di lacrime.
Infine, da sottolineare l’incredibile lavoro di ricerca che ha svolto Paola Chiozza. Non era facile avere a che fare con due protagonisti con quel quoziente intellettivo, che amano sfidarsi a colpi di teorie, calcoli, e altre cose a me incomprensibili, ma lei ha saputo districarsi alla perfezione, stabilendo anche il giusto equilibrio tra parti molto tecniche e il resto della narrazione, che rimane fresca, divertente e molto… calda.
Qualcuno ha detto Chase, per caso?