“Dove soffia il vento” di Rainbow Rowell: Simon e Baz, mi mancherete
Dopo “Carry on“ e “Un eroe ribelle“, Rainbow Rowel chiude la sua trilogia (sicura sicura? Non è che poi magari ci scappa un altro libro? No, perché io sarei ben felice di leggerlo!) con “Dove soffia il vento” (Piemme). Simon e Baz li porterò sempre nel mio cuore.
TRAMA – Dopo aver scoperto di non poter contare sulle certezze del mondo magico e dopo essersi chiesti cosa fosse veramente autentico della loro magia, Simon, Baz, Penelope e Agatha devono decidere cosa fare delle loro vite. Per Simon, questo significa capire se vuole continuare a essere coinvolto nelle vicissitudini magiche dei suoi amici e, qualora scegliesse di non farne parte, quali sarebbero le conseguenze per sé e per la sua relazione con Baz. Nel frattempo Baz passa da una crisi famigliare all’altra, senza avere un momento per concentrarsi su se stesso. Penelope ha deciso di tornare a Londra con un Normale, ma quando sua madre lo viene a sapere la situazione si complica e lei dovrà affrontare tutto da sola. E Agatha Monamour? Be’, lei ne ha avuto abbastanza di tutti.
“Carry on” è stato il mio primo young adult in cui veniva raccontata la storia di odio/amore di due ragazzi. L’ho amato moltissimo, tant’è che prima di leggere “Dove soffia il vento“, l’ho riletto (non mi capita praticamente mai di rileggere un libro, ma loro due sono nel mio cuore).
La Rowell chiude questa sua trilogia con un romanzo in cui si esplorano moltissimo i sentimenti dei personaggi, quelli di Simon e Baz in modo particolare. L’autrice è stata molto chiara sul fatto che sia l’ultimo romanzo che li vede come protagonisti (io ne leggerei almeno altri tre libri su di loro) ma il finale, che non vi anticipo, potrebbe essere tranquillamente l’inizio di un… qualcosa, insomma.
Dopo la parentesi americana, in “Dove soffia il vento” siamo di nuovo in Inghilterra. Dopo tutto quello che è successo a Simon, il mondo dei maghi sta cercando delle risposte, riponendo speranza in personaggi discutibili, ma che sono capaci di fare presa sulle persone con promesse a cui è facile (desiderare di) credere. Speranze a cui molti si aggrappano, e che rappresentano una tentazione molto forte.
I nostri giovani protagonisti saranno ancora una volta coinvolti da vicino, o dovranno salvare persone a loro molto care.
In “Dove soffia il vento“, la Rowell parla molto di ciò che prova Simon. Il ragazzo ha perso la sua magia, è stato vittima di un enorme inganno per tutta la sua vita, non riesce a capire chi è la figura che vede allo specchio. Non sa quali possano essere i passi da compiere adesso che è tutto finito, e in quel modo così drammatico, tra l’altro.
Anche lui cercherà delle risposte, combinandone alcune delle sue perché è pur sempre Simon, ma riuscirà anche (finalmente!) ad aggrapparsi a Baz. Ah, quei due. Come mi fanno battere il cuore! In questo libro il loro rapporto diventerà più intenso, più tormentato, più stretto, più bello.
Sì, sono certa che rileggerò spesso alcune pagine, anche se, devo dire, le scene più intime non mi hanno convinta per niente. L’autrice ha voluto lasciare parecchio spazio alla fantasia, mentre io avrei preferito che fosse più chiara. Non più esplicita, non è quello il punto, ma alcune scene proprio non si capiscono!
Come scrivevo prima, la fine lascia qualche interrogativo in sospeso. Probabilmente chiudere una storia così, in modo netto, non sarebbe stato possibile, ma il finale di “Dove soffia il vento” sembra proprio pensato per un altro romanzo, nonostante l’autrice sia stata molto chiara nel dire che non ci sarà un seguito. Vedremo…
In ogni modo, ho amato moltissimo la trilogia. Simon e Baz sono due personaggi che porterò per sempre nel cuore e a cui sarò per sempre profondamente legata. A loro tornerò ogni volta che ne avrò bisogno, e sapere che sono nella mia libreria, a portata di mano, è rassicurante. Spero che ognuno di voi abbia libri così, pronti a farvi stare bene quando vi sentite un po’ persi.