“Il lato sbagliato del cielo” di Laura Baldo: intenso ed emozionante
“Il lato sbagliato del cielo” (Arkadia Editore) è il nuovo romanzo della talentuosa Laura Baldo, che ho avuto modo di leggere in passato con il suo “Qualunque sia il tuo nome“.
TRAMA – Rainer è un giovane soldato delle SS. Di stanza a Varsavia viene colpito da un ordigno e inviato, dopo la convalescenza, come guardiano nel lager di Flossenbürg. E qui il destino vuole che incontri Lucjan, giovane prigioniero che, proprio nella città polacca, è stato artefice del suo ferimento. Sarà lui a ricordargli, in un momento di profonda sfiducia e amarezza, che in quei frangenti era stato un eroe e aveva salvato un bambino. Rainer non ricorda l’episodio, ma il partigiano sì, e questo basta perché ai suoi occhi diventi una sorta di angelo custode. Giorno dopo giorno, tra i due, nasce un sentimento di rispetto che si tramuta in amicizia e, quando Lucjan finalmente riesce a fuggire, Rainer viene incaricato insieme ad altri soldati di catturarlo. Sarà il momento della svolta. Rainer dovrà finalmente decidere da che parte stare, se continuare ad appoggiare un regime assassino e crudele oppure schierarsi dalla parte dei giusti.
Laura Baldo torna a raccontarci del periodo più drammatico della nostra Storia, e lo fa, come dice lei stessa nella Postfazione, perché “non si può fare una divisione semplicistica in ciò che è bianco e ciò che è nero, perché le sfumature sono infinite. Angeli e demoni si scambiano spesso di posto, rendendo difficile distinguerli, perché gli essere umani hanno in sé entrambi”.
So che in questo libro Laura Baldo racconta due storie, due punti di vista, ma quello che più mi è rimasto sulla pelle è lo sguardo di Rainer. Vuoto, opaco, la cenere di un’esplosione si è posata su di lui, penetrando fin dentro le ossa e cambiando il suo modo di vedere e di sentire.
Rainer vorrebbe tanto provare qualcosa: odio, risentimento, soddisfazione, qualunque cosa. Ma ormai si è talmente abituato a non sentire niente che trova solo il vuoto.
È un personaggio complesso questo giovane soldato delle SS che desidera qualcosa che non sa come afferrare, che crede di aver compiuto delle scelte quando alcune strade erano già segnate, che non riesce a tenere a freno il suo cuore anche quando la posta in gioco è fin troppo alta.
L’autrice lo svela strato dopo strato, in un viaggio difficile, doloroso, e il lettore arriverà a conoscerlo, anche se mai davvero fino in fondo.
Ho trovato molto interessante il modo in cui il lato oscuro, cupo e quello più fragile, più luminoso dei personaggi, anche quelli secondari, venga gestito nelle pagine de “Il lato sbagliato del cielo“. Man mano che si va avanti nella lettura si colgono pennellate di emozioni diverse, si resta spiazzati per una battuta o per un gesto inaspettato, vengono accettate decisioni che in un primo momento possono sembrare incomprensibili.
Laura Baldo accompagna il lettore lungo tutto il percorso, fornendogli degli appigli per avvicinarsi ai suoi personaggi. Rimanere impassibili è del tutto fuori questione.
Mi sono piaciute moltissimo le ultime pagine del romanzo. Come dicevo, per ognuno dei personaggi si colgono luci e ombre e aver in qualche modo dato un’occasione anche a quell’uomo dagli “occhi così familiari”, mostra tutta la sensibilità dell’autrice. Che spero continui a regalarci storie.