“Tre stagioni di tempesta” di Cécile Coulon: magnetico
“Tre stagioni di tempesta” di Cécile Coulon (Keller) è un romanzo che ha avuto un enorme successo in Francia. Vi lascio la trama prima di raccontarvi le mie emozioni durante la lettura.
TRAMA – Il giovane medico André lascia la città e i dolorosi ricordi della guerra per Le Fontane, un paesino immerso in una natura selvaggia, sovrastato dalla mole rocciosa delle Tre-Fauci. Un luogo senza tempo che agli occhi di quell’uomo rappresenta la possibilità di una seconda vita. Inizia così un’indimenticabile epopea famigliare che è anche romanzo sociale, racconto corale, contemplazione di una terra indomita e difesa di un’identità antica. Per tre generazioni la vita inonda la valle, l’economia prospera, la felicità segna le giornate, il progresso cambia le esistenze, fino a quando, un mattino, qualcosa incrinerà quel mondo e segnerà per sempre il destino di André, della sua famiglia e dell’intero villaggio…
Quando ho iniziato a leggere “Tre stagioni di tempesta” mai mi sarei immaginata un libro così. Mi ha piacevolmente sorpresa.
La prima parte del romanzo scorre tranquilla, a tratti, devo essere sincera, nemmeno particolarmente emozionante o interessante. Ci sono molte descrizioni di Le Fontane, viene raccontata la storia di André, ma quasi in un susseguirsi di azioni e di eventi senza particolare trasporto.
Ma poi, lentamente, tutto inizio a cambiare. Capitolo dopo capitolo, sempre più marcatamente e in modo irreparabile, fino all’epilogo conclusivo. Un crescendo che ricalca la tensione emotiva di certi thriller, imbastito però di sensualità, di dolore, di sensazioni fortissime inserite in una cornice che non fa sconti.
Mi trovo in difficoltà perché non posso raccontarvi nulla della trama di “Tre stagioni di tempesta“, come fa giustamente anche la scheda della casa editrice, perché ogni minimo particolare potrebbe essere rilevatore e se avrete voglia di scoprirlo è giusto che abbiate il mio stesso stupore.
Posso dirvi che la scrittura di Cécile Coulon è totalizzante, avvolge in una spirale, inebria, imbastisce sguardi che non lasciano scampo, dolori al ventre che fanno sfogliare le pagine sempre più avidamente.
La storia si intreccia in modo continuo e costante con il luogo nel quale si sviluppa. Un luogo che fa distinzioni, che accoglie e che respinge, che accorpa e separa, che può essere luminoso quanto tetro. Un luogo che, alla fine del romanzo, non vi sembrerà più lo stesso che era stato descritto all’inizio. Conoscendo quella storia, la vostra vista sarà diversa.
Conoscendo quella storia, vi verrà più spontaneo chiedervi: “Cosa nascondono le persone? Quali segreti si portano dentro?”.