“La ragazza degli orsi” di Sophie Anderson: un’avventura alla scoperta di sé
“La ragazza degli orsi” di Sophie Anderson (Rizzoli) è una bellissima avventura alla scoperta di sé, piene di storie con tanta magia che nascondono sempre un pizzico di verità.
TRAMA – La mia mamma adottiva, Mamochka, dice che avevo all’incirca due anni quando mi trovò fuori dalla grotta dell’orsa. Dice che me ne stavo in piedi nuda nella neve, ma con le guance rosa e calde e il più grande dei sorrisi. Capì all’istante che eravamo destinate a stare insieme. Yanka si interroga da sempre sulle proprie origini: è sicura che il mistero che avvolge la sua nascita abbia a che fare con l’irrequietezza che le agita il cuore. Per quanto ami il villaggio in cui è cresciuta con la madre adottiva, infatti, Yanka sente di appartenere a un altro mondo. La natura sembra parlarle; la foresta che circonda la sua casa le sussurra richiami sempre più insistenti. È lì, lei lo sente, che si nascondono le risposte che cerca. È lì, tra fiumi gelati e vulcani infuocati, che vive il ricordo di una storia scintillante come il più limpido cielo notturno. La sua storia: quella di Yanka l’orsa.
La strada per scoprire noi stessi non è mai dritta, e di certo non è tracciata su un percorso semplice. A volte, non si arriva mai fino in fondo, ma cominciare ponendosi le domande giuste è un buon inizio.
Lo sa bene Yanka, la cui mamma adottiva, Mamochka, le ha raccontato che aveva due anni quando la trovò fuori dalla grotta di un’orsa e la portò via con sé, al villaggio. Ma Yanka, nel suo cuore, avverte un senso di incompletezza.
Si sente come divisa, da una parte il legame della foresta non ha mai cessato di essere forte, dall’altro i rapporti creati con la gente del villaggio non sempre riescono a superare il suo sentirsi “diversa”. La situazione diventerà più complicata quando un giorno, a seguito di una decisione (non dico quale, ma ci tengo a sottolineare che sarà ripresa verso la fine del libro per inquadrarla nel messaggio generale) a Yanka spunteranno due gambe da orsa.
“È da tutta la vita che mi sento irrequieta nel villaggio, che non riesco a integrarmi. Ma non ho mai pensato che, forse, era perché non sono fatta per stare con la gente, con gli umani. Forse sono fatta per stare da sola nella foresta. Come un’orsa”.
A quel punto Yanka scapperà nella foresta, alla ricerca di risposte alle domande che riguardano il suo passato e del suo posto nel mondo. La storia che ci descrive Sophie Anderson ne “La ragazza degli orsi” è davvero molto bella, si legge con gioia e partecipazione.
Per affrontarla serviranno tanto coraggio, fiducia, amore, occhi aperti e cuore disponibile, specialmente ad accogliere gli altri.
Ho sempre pensato che si diventa forti affrontando le sfide da soli, ma forse mi sbagliavo. Forse anche collaborare con gli altri può farti sentire forte.
Ci si può affezionare a un alce? Sì. Credo che Yuri rimarrà per sempre nel mio cuore. C’è uno scambio di battute con Yanka, a pagina 364 che mi ha commossa particolarmente.
Si può voler bene a una casa animata con le gambe a forma di zampe di gallina? Sì. Anzi, vorrei anche io uno di quegli abbracci ogni tanto.
Yanka e tutti gli altri protagonisti di questa storia vi faranno vivere un’avventura fuori dall’ordinario, ricca di suggestioni e con più di un messaggio da far proprio e da tenere stretto al cuore.
Mi sono dovuta addentrare nella foresta per capire cosa mi stavo lasciando alle spalle. Ho dovuto perdere quello che avevo per rendermi conto di quanto lo amassi. E ho dovuto guardare nel mio passato per capire che cosa voglio nel mio futuro: una famiglia che mi ama.
Le storie che raccontano la scoperta di sé non sono mai semplici perché, oltre la delicatezza del tema trattato, in un tempo relativamente ristretto l’autore deve trovare il giusto spazio per tutti gli elementi necessari, e per fare in modo che il percorso non sia troppo sbrigativo, ma che giunga il più possibile da un’urgenza, da un bisogno.
Sophie Anderson ne “La ragazza degli orsi” ci è riuscita perfettamente, arricchendo la storia principale di altre storie piene di magia e fantasia, elementi che non camuffano il messaggio sottostante, anzi.
Tradotto da Loredana Baldinucci, “La ragazza degli orsi” è arricchito dalle dolcissimi illustrazioni di Katherine Honesta. Spero di recuperare presto anche “La casa che mi porta via” pubblicato precedentemente sempre da Rizzoli.