“Il viaggio di Halla” di Naomi Mitchison: una favola magica
“Il viaggio di Halla” di Naomi Mitchison (Fazi) ha il sapore delle cose che ci facevano stare bene da bambini, ha la consistenza di un passato che non cessa di essere attuale. Una fiaba magica che avvolge in un caldo abbraccio.
TRAMA – Per la prima volta in Italia un classico della letteratura fantasy del Novecento scaturito dalla penna di una scrittrice tutta da riscoprire, grande amica e prima lettrice di J.R.R. Tolkien. Questa è la storia di Halla, figlia di un re che decide di abbandonarla nei boschi. Qui viene accudita dagli orsi e poi cresciuta dai draghi sulle montagne rocciose; ma il tempo dei draghi, minacciati dagli odiosi e crudeli esseri umani, sta per finire. Odino, Padre di tutte le cose, offre ad Halla una scelta: vivere alla maniera dei draghi, accumulando tesori da difendere, o viaggiare leggera e attraversare il mondo con passo lieve? Iniziano così le fantastiche avventure della ragazza, che girovagherà alla scoperta di nuove terre e antiche leggende, in mezzo a creature incredibili, luoghi misteriosi e magie dimenticate. La sua conoscenza di tutti i linguaggi, sia quelli umani che quelli animali, la aiuterà ad andare oltre le apparenze, ma anche a mettere in discussione ciò in cui ha sempre creduto, mentre affronta, una dopo l’altra, le nuove sfide sul suo cammino. Mitchison ci prende per mano e ci conduce in una favola senza tempo, dove le divinità dei miti nordici convivono con i personaggi della letteratura fantasy per mostrare il valore di comprensione e tolleranza.
Una fiaba, il più delle volte, coincide con un cammino fatto di tappe. E “Il viaggio di Halla” non sfugge a questa dinamica.
La piccola Halla viene cresciuta dagli orsi e poi dai draghi, imparando a vivere come loro, a pensare come loro, a riconoscersi tale. Ma le sue avventure sono sono all’inizio.
Ne seguiranno di straordinarie, di incredibili, un cammino fatto di grande generosità, di connessione profonda con la natura e i suoi abitanti, ma anche di bizzarre conclusioni, specie quando ci sono di mezzo gli uomini.
Le gesta di Halla finiranno nei racconti da tramandare e il suo ricordo verrà ereditato dalla generazioni future. Bisbigli, trame, che sono arrivate fino a noi.
Un racconto breve, come lo sono le storie che vengono lette la sera prima di addormentarsi, con una scrittura semplice e allo stesso tempo avvincente, che ci racconta di Halla e della “magia” che ruota intorna a lei, tra avventura e divertimento.
“Si può viaggiare leggeri”, ci insegna Halla e non dovremmo mai dimenticarlo.