“La follia dei Flood” di Jess Kidd: questa autrice mi ha conquistata!
“La follia dei Flood” di Jess Kidd (Bompiani) mi è piaciuto davvero molto. Credo che questa autrice sia una delle voci più particolari e interessanti del panorama contemporaneo.
TRAMA – Ogni giorno Maud Drennan lascia il suo piccolo appartamento in periferia per andare nell’elegante West End londinese a Bridlemere, un tempo sontuosa dimora della famiglia Flood e ora tana di Cathal Flood, anziano e belligerante padrone di casa più a suo agio con i gatti che con gli esseri umani. Ogni giorno Maud prepara a Cathal un pasto caldo e cerca di farsi strada tra fasci di giornali, pile di menu di pizzeria o mucchi di scatolette vuote per riportare un po’ di ordine nel caos. E più lei conquista terreno, apre porte e finestre, più la casa la accoglie e le lascia messaggi: qualcosa è successo a Bridlemere, qualcosa di terribile, che non è mai venuto alla luce. Inizia così un’indagine, una ricerca della verità sotto strati di polvere e ricordi nella quale Maud si fa aiutare da Renata, sua eccentrica padrona di casa oltre che appassionata di libri gialli, e da uno stuolo di santi, impiccioni e sarcastici, che solo lei può vedere.
Di Jess Kidd avevo già amato “Lascia dire alle ombre” e con “La follia dei Flood” questa autrice mi ha del tutto conquistata.
La trama fornita dalla casa editrice racconta già abbastanza. Maud si ritrova a lavorare come assistente sociale dal burbero Cathal Flood che pare abbia steso a colpi di mazza l’ultimo che aveva provato a fare ordine tra le sue (milioni di) cose.
Già, pare.
Perché se c’è una cosa che bisogna fare leggendo “La follia dei Flood” è stare bene attenti. Ai particolari, alle parole pronunciate, alla cose bizzarre che succedono in quella casa. E, soprattutto, a giudicare con attenzione le persone perché potrebbero mentire.
No, lo fanno.
Senza potrebbero.
È un vero e proprio giallo quello in cui rimane intricata Maud, sicuramente condizionata da quanto le è successo in passato, quando era solo una ragazzina.
Una casa, un labirinto di ciarpame, un vecchio pazzo e un messaggio in una bottiglia: tutti gli ingredienti di un giallo intricato.
Tra rimorsi e rimpianti, il suo viaggio sarà a ritroso in due direzioni. Ma non voglio aggiungere altri particolari perché “La follia dei Flood” è un romanzo tutto da scoprire.
Le descrizioni sono le parti che più mi colpiscono di questa autrice. Mi fa sembrare di essere nei luoghi che descrive, così come mi pare di avere di fronte le persone di cui mi parla.
Ho letteralmente amato il personaggio di Renata, sin dalla sua prima apparizione: “Nonostante il garbato animo da Acquario, Renata incute soggezione anche quando sorride. Ha zigomi brutali, e gli occhi scuri, inatteso regalo di un marinaio portoghese alla madre, hanno la profondità della pece bollente. Negli occhi di Renata ci sono lo scricchiolio e il beccheggio di mille vascelli e la luna sull’acqua e il fado di un mozzo ubriaco”.
I dialoghi tra loro due sono la parte più comica e più commovente de “La follia dei Flood“. Anche quelli con Cathal Flood raggiungono vette esilaranti, ma con Renata sarà davvero tutta un’altra storia.
Anche in questo romanzo non mancano le apparizioni, un pizzico di spiritualismo e di quella specie di magia che ci fa dubitare di essere svegli.
Maud vede i santi e ho trovato il loro inserimento all’interno della trama davvero fantastico. È stato bello capirne il carattere, così come immaginare quanto per Maud fosse stato facile rintracciarne i tratti dalle persone del suo passato. E, credetemi: San Valentino non è mai stato così irriverente!
La protagonista di questa storia è uno di quei personaggi di cui vorresti prenderti cura. Dispiace sempre lasciarli andare, ma alla fine si è consapevoli di quanto sia giusto che continuino a compiere il loro viaggio, anche senza di noi.
Il finale, agrodolce e con uno spiraglio aperto, è stato semplicemente perfetto. “La follia dei Flood” è senza dubbio uno dei romanzi più interessanti letti quest’anno.
A me il libro è piaciuto parecchio, tranne per il finale che per i miei gusti è troppo aperto e, soprattutto per quanto riguarda la storia della sorella di Maud, è troppo frettoloso
A me invece è piaciuto, nel senso che sapere che ci potrebbe essere più di una possibilità mi intriga