“La verità è che non ti odio abbastanza” di Felicia Kingsley: favoloso!
Se siete lettrici di romance non potete non conoscere Felicia Kingsley. Non potete perché è senza dubbio una delle penne più ironiche, romantiche ed emozionanti del panorama contemporaneo, non solo italiano. Quindi recuperate.
Se invece sapete di chi sto parlando ma non avete ancora acquistato e letto il suo ultimo romanzo, dal titolo “La verità è che non ti odio abbastanza” (Newton Compton) vi invito a rimediare: non ve ne pentirete.
TRAMA – Lexi è una principessa, non delle favole, ma dell’Upper East Side. La sua vita perfetta da facoltosa ereditiera di un impero finanziario scorre tra feste esclusive e shopping sfrenato nel quartiere più lussuoso di New York. A ventisette anni ha già la certezza di un futuro luminoso, di aver vinto la partita, almeno finché un affascinante sconosciuto non le cambia le carte. Il principe azzurro? No, è Eric Chambers, detective di punta dell’FBI, che sta indagando su una truffa miliardaria in cui è coinvolta la famiglia Sloan, venuto a spodestarla dal suo trono. Tanto attraente quanto ruvido e poco disponibile, Eric la reputa viziata e superficiale, e la tratta con distacco e indifferenza. Tra i due è subito guerra. Con tutti i suoi beni confiscati, Lexi si ritrova in mezzo a una strada da un giorno all’altro, ma lei non ha nessuna intenzione di rimanerci. Anzi! Se Eric le ha tolto tutto, dovrà essere lui ad aiutarla e Lexi non accetterà un no come risposta, almeno finché non sarà riuscita a riabilitare il nome della sua famiglia, anche perché lei sarebbe una preziosa risorsa per le indagini. Riusciranno l’ereditiera che cuoce i toast usando il ferro da stiro e l’integerrimo detective di Brooklyn a collaborare senza scannarsi? O senza… innamorarsi?
Seguo Felicia Kingsley da quando ha pubblicato con Newton il suo primo romanzo, “Matrimonio di convenienza“, al quale sarò sempre legata, sia per motivi affettivi, sia per Jemma, una protagonista di romance un po’ atipica che mi è rimasta nel cuore.
Dato che ho letto tutti i suoi romanzi (ecco un bel ripassone: “Matrimonio di convenienza“, “Stronze si nasce“, “Una Cenerentola a Manhattan“, “Due cuori in affitto“, “La verità è che non ti odio abbastanza“) posso permettermi di fare due cose: la prima è una classifica di gradimento sui protagonisti maschili, la seconda parlarvi dell’evoluzione dell’autrice.
Per quanto riguarda il primo punto, Blake rimane saldo in cima al podio. Solo al pensiero mi vengono le vampate. Segue Ashford, il dodicesimo duca di Burlingham, e la medaglia di bronzo va a Eric, protagonista maschile de “La verità è che non ti odio abbastanza“.
L’agente dell’FBI dal cuore d’oro e le “chiappe di marmo” (sono parole di Brianna, mica mie!) che sarà l’unico a dare una mano a Lexi, la milionaria amante dello shopping e degli orsetti gommosi, quando il suo mondo crollerà, pezzo dopo pezzo.
“La verità è che non ti odio abbastanza” si apre con la classica dinamica amore/odio che tanto piace a noi lettrici di romanzi rosa. Eric e Lexi sono due rette parallele, due mondi distanti che entrano in collisione e che non sembrano avere nulla in comune.
Eppure, quando si trovano nella stessa stanza la chimica è evidente, così come la loro sintonia. Insieme faranno squadra per risolvere la truffa finanziaria messa in piedi dallo zio di Lexi, ma non solo.
Della trama non vi dico altro perché il libro ve lo dovete leggere. Analizziamo però gli aspetti del romanzo. Ambientazione: sembra di essere a New York. Non per modo di dire, vi sembrarà proprio di esservi trasferiti. Felicia Kingsley non solo entra nel dettaglio di vie, ristoranti, negozi, boutique, centri estetici, ma ci racconta anche la mappa delle persone più in vista, i loro segreti, i loro intrecci amorosi e professionali.
Curatissima è anche la parte riguardante la truffa finanziaria che subisce Lexi: l’autrice descrive in modo minuzioso ogni passaggio, ogni combinazione, dandoci l’idea di quanto abbia “studiato” per rendere assolutamente credibili e realistiche le basi su cui si fonda una parte dell’intreccio. Attenzione però: questo entrare nel dettaglio non risulta mai noioso o troppo “pesante”, è un elemento che arricchisce la trama, non la penalizza.
Per quanto riguarda i personaggi sono tutti perfettamente caratterizzati, anche quelli secondari o i pochi che incontriamo più raramente. Leggendo le pagine de “La verità è che non ti odio abbastanza” vi sembrerà di essere davvero dentro a un film.
Mi è capitato in passato di scrivere che apprezzo in modo particolare le protagoniste femminili di questa autrice: non sono delle timide/goffe/incapaci donne alla ricerca di un uomo da salvare. Sono ragazze forti, che tirano fuori la grinta, e che hanno una femminilità mai esagerata. Per fortuna nessuna si morde il labbro facendo la finta santarellina innocente.
E ora passiamo al secondo punto di cui vi accennavo prima: Felicia Kingsley negli ultimi due romanzi ha fatto davvero un salto di qualità. Sono pieni di intelligente ironia, gli scambi di battute sono autentici, non c’è nulla lasciato al caso.
Si vede che dietro ogni sinossi c’è grande attenzione per il dettaglio, l’autrice non è una di quelle che pensa che basti mettere due personaggi in una camera da letto per rendere felice una lettrice. Per fortuna, aggiungerei.
Nei suoi romanzi è sempre bello seguire l’evoluzione dei personaggi e in questi anni, lo ammetto, è stato ancora più bello seguire (da lontano e/o da molto vicino) la crescita di questa autrice che ha fatto sognare migliaia di lettrici. E che, mi auguro di cuore, continui a farlo ancora per tantissimo tempo.