“Cuore a razzo farfalle nello stomaco” di Barry Jonsberg: grazie Rob!
“Cuore a razzo farfalle nello stomaco” di Barry Jonsberg (Il Battello a Vapore) è un libro bellissimo. È molto divertente, emozionante, parla di un tema che dovrebbe essere affrontato più spesso e scava a fondo nei sentimenti umani.
TRAMA – Quando hai tredici anni e l’opinione degli altri pesa più della tua, quante sono le prove e quanto alti gli ostacoli per trovare fiducia in te stesso? Rob Fitzgerald è terribilmente timido, lo sanno tutti. Ogni tanto soffre anche di attacchi di panico. Questo non lo rende però immune all’amore. Così, quando per la prima volta le farfalle iniziano ad agitarglisi nello stomaco, si convince a mostrare di che pasta è fatto per davvero. Partecipare a un torneo sportivo o esibirsi in un talent show sono un buon inizio per superare le insicurezze, certo. Soprattutto se vuole fare colpo sulla nuova compagna di classe. Ma… se la vera sfida fosse un’altra? Se la vera sfida di Rob fosse far colpo su Rob stesso? Allora la prova più grande potrebbe essere quella di alzarsi in piedi davanti a tutti e dichiarare a voce alta chi è veramente. Forse, avendo al proprio fianco un accidenti di nonno che crede in lui e un amico che non lo lascerebbe mai solo, anche una prova così audace potrebbe essere vinta.
Non so come sia avere 13 anni oggi. Posso dirvi che ai miei tempi (sì, uso l’espressione “ai miei tempi” perché sono passati più di vent’anni!) non era proprio uno spasso. Sarebbe stato bello avere come amico Rob Fitzgerald, il protagonista di “Cuore a razzo farfalle nello stomaco“.
Ironico, sempre pronto a correggere errori di grammatica o di punteggiatura, generoso, affidabile, Rob è il classico ragazzino invisibile. Un solo amico, che però vale almeno per dieci, scarsissime doti in fatto di relazioni sociali, ama trascorrere il tempo in compagnia del nonno, Pop, nella residenza per anziani dove vive (meglio noto come il Palazzo delle Vecchie Scoregge).
Vorrei dirvi un sacco di cose di questo libro ma non posso perché gli ultimi capitoli gettano sulla storia un’altra prospettiva e un altro punto di vista. Si scoprono due cose fondamentali che fanno ripensare all’intero romanzo appena letto. Vi do solo un consiglio: non leggete i ringraziamenti prima di iniziare perché vi rovinereste la sorpresa.
“Cuore a razzo farfalle nello stomaco” è un romanzo per ragazzi che racconta quanto sia difficile riconoscersi, capirsi. Quanto coraggio ci voglia per essere fieri di chi siamo e di come affrontiamo il mondo, quanta determinazione occorra per essere davvero – e fino in fondo – onesti con noi stessi e con i nostri desideri.
Lo fa senza quel moralismo stucchevole che spesso si incontra, ma con una grandissima dose di umorismo (ho davvero riso tanto) e con sincerità, la chiave a mio avviso vincente per trasmettere questo tipo di messaggio.
Una sincerità che negli ultimi capitoli avrà un sapore completamente diverso. Il lettore avrà nuovi dettagli sulla storia e se c’è una pecca in “Cuore a razzo farfalle nello stomaco” è che chiude troppo in fretta. Avrei voluto ancora qualche pagina, mi sarebbe piaciuto compiere qualche altro passo accanto a Rob.
Rob Fitzgerald farà un viaggio incredibile nell’arco di pochi mesi, mosso dalla spinta più grande: quella dell’amore. Il nostro piccolo protagonista affronterà diverse sfide che lo porteranno non solo a combattere la sua timidezza e i suoi attacchi di panico, ma anche a superare la prova più difficile: svelarsi agli altri.
“Cuore a razzo farfalle nello stomaco” è un libro dolce e divertente, porta con sé un bellissimo messaggio e parla di un tema che, come dicevo all’inizio, dovrebbe essere trattato più spesso, perché continua a esserci molta ignoranza in giro. Di quella brutta, che poi sfocia nel pregiudizio e nell’odio. Un romanzo così, invece, non può che fare bene.
P.S.: Grazie Rob per avermi dato il miglior insulto di sempre: “Gli mancano un bel po’ di ingredienti per essere una pizza decente”.