“Questo minuscolo, inutile cuore” di Toni Jordan: ironico ed emozionante
“Questo minuscolo, inutile cuore” di Toni Jordan (Marsilio) è un romanzo che mi ha particolarmente colpita dal punto di vista emotivo, per motivi strettamente personali, e temo che questa recensione possa non essere del tutto oggettiva, dato che mi ha colpita così tanto da vicino. Ma proverò a fare del mio meglio.
TRAMA – In una villetta alla periferia residenziale di Melbourne, in pieno suburbio, nella quasi-campagna fondata sulla monocultura della famiglia nucleare, Henry e Caroline stanno per lasciarsi. Henry ha intenzione di salire su un aereo per andarsi a godere una breve vacanza al mare insieme a Martha, la nuova, giovanissima compagna, che è poi la maestra elementare della figlia Mercedes. Caroline, dopo essersi sfogata sul guardaroba del marito infedele, parte all’inseguimento di Henry per cercare di riconquistarlo. Intanto, Craig e Lesley – i vicini – sono passati per testimoniare la propria solidarietà alla coppia in crisi. E di lì a poco Craig tornerà a casa di Henry e Caroline da solo, con tutt’altre intenzioni. Mentre gli adulti sono impegnati a fare ordine nella loro vita, sarà zia Janice, la sorella di Caroline, a occuparsi di Mercedes e della piccola Paris, chiusa in un ostinato mutismo. È Janice la persona sensata della famiglia, una microbiologa che ama il suo lavoro e crede con fervore nella bellezza del metodo scientifico e nella capacità della scienza di spiegarle il mondo intero. In fondo, a sentir lei, anche in amore tutto dipende dai batteri. Adorabili, ragionevoli, affidabili. Perché l’amore non ha nulla di razionale, non è una cosa a cui si pensa, in cui si decide di entrare o da cui si decide di uscire. Non è che l’inizio di una brillante commedia degli equivoci, spassoso dramma domestico di tradimenti, verità e bugie, in cui imprevisti e colpi di scena si alternano a considerazioni sulla vita segreta di ognuno di noi, fino a costruire una divertente quanto sottile riflessione sugli alti e bassi della coppia e delle umane relazioni.
Quello che sin da subito mi ha colpita di “Questo minuscolo, inutile cuore” è il doppio registro su cui si muove. Da una parte abbiamo le vicende del presente, che dureranno solo due giorni, dall’altro quelle del passato, sia quello più lontano, ovvero il tempo dell’infanzia della protagonisa, Janice, che quello più recente, la fine del suo matrimonio con Alec.
L’autrice è molto brava nel separare questi momenti, utilizzando due toni di scrittura distanti: da un lato quello ironico e grottesto del presente, dall’altro quello più emotivo, nostalgico e riflessivo del passato, che ci restituisco un personaggio a tutto tondo, nelle sue varie sfaccettature.
Iniziamo dal presente: “commedia degli equivoci” quasi non rende l’idea. Ho letto dialoghi che starebbero a pennello nei film di Woody Allen, sequenze esilaranti al limite del nonsenso, personaggi surreali nei loro comportamenti e nelle loro battute. Nessuno dà retta alla povera Janice che si dovrà barcamenare in due giorni del tutto folli.
“Ha detto che non mi ama più. Secondo te che cosa significa?”.
“Ah, è un bel mistero”.
E tutto ciò in un groviglio di relazioni. Henry che si è innamorato della maestra delle sue figlie, Martha, la quale pensa di risolvere la questione “in maniera civile”, “da adulti”, contrariamente a quanto pensa Caroline, moglie di Henry e sorella di Janice. Come se non bastasse, i vicini di casa Craig e Lesley risolveranno anche i loro panni sporchi, mentre Alec si ritroverà in mezzo quasi per caso, perché aveva promesso alle bambine di Henry e Caroline, Mercedes e Paris, che quel sabato mattina avrebbero giocato con gli aquiloni. C’è molto altro in ballo, ma ovviamente non anticipo nulla.
In uno stupendo gioco di parole, Mercedes a un certo punto chiederà come faranno lei e sua sorella a capire come ci si comporta da “adulteri” se le mandano continuamente di sotto a giocare appena c’è un litigio all’orizzonte.
L’ironia stempera la tensione della vicenda, ricordandoci che nella realtà sarebbe del tutto surreale se i personaggi coinvolti nella storia si ritrovassero tutti insieme nella stessa stanza a usare metafore parlando di sesso per non turbare troppo le bambine. Bambine che, ovviamente, si dimostreranno più brillanti e acute di alcuni dei “grandi”.
Janice cercherà di fare del suo meglio in quanto zia, specie perché quando era piccola anche suo padre se ne andò di casa, lasciando una madre arrabbiata e due figlie incapaci di capire. Non vorrebbe certo che la stessa sorte capitasse anche alle sue nipoti. Ma per lei ci sarà molto altro da affrontare.
Sotto la cenere Janice coverà tutto quello che si è tenuta dentro per due anni e che esploderà in un finale che mi ha commossa molto, come accennavo prima, per motivi strettamente personali.
Circa a metà romanzo racconta il motivo per cui il matrimonio con Alec è finito. A lui non aveva mai confessato le vere motivazioni e le scapperanno nelle ultime pagine del libro, domenica pomeriggio. A quel punto Alec si rivelerà uno dei personaggi maschili più romantici e solidi di cui abbia mai letto, un uomo dolce dalle braccia forti, di quelle pronte a sorreggerti sempre e nonostante tutto. Poche parole dentro le quali è contenuta ogni promessa.
“Questo minuscolo, inutile cuore” non è solo una commedia brillante, è anche un romanzo sulla complessità delle relazioni, sul desiderio, su ciò che è “socialmente accettabile”, su cosa significa essere genitori e cosa invece essere figli. Sotto la patina di umorismo acuto e spiazzante, sono abilmente narrate dinamiche sociali e familiari a cui è facile accostarsi.
L’autrice è riuscita a scrivere un romanzo godibile che emoziona e al contempo fa sorridere, personaggi che sarebbero perfetti per un film o una serie tv, delineati in modo sapiente nei loro spigoli caratteriali, nelle loro manie e nevrosi. Al di là della vicenda di Janice che mi tocca da vicino, e che quindi mi ha reso la lettura sicuramente più coinvolgente dal punto di vista emotivo, l’ho trovato un libro davvero particolare. Un’ottima compagnia durante Pasqua e Pasquetta!
Come sempre i tuoi commenti sono acqua fresca con cui ho voglia di bagnarmibogni volta che li leggo. E così la lista dei libri da leggere aumenta.
Grazie per i tuoi suggerimenti che mi hanno fatto tornare la fattiva voglia di leggere.
Grazie a te, Francesca, per me è una gioia sapere che ti è tornata la voglia di leggere!
Anche io ho trovato questo libro una commedia brillante in cui ogni elemento ha il peso giusto: poteva uscire un gran pastrocchio ed invece è un libro di quelli che non si scordano facilmente.
Che bello il tuo commento, grazie per averlo lasciato! ❤️