“Il sognatore” di Laini Taylor: un fantasy meraviglioso

“Il sognatore” di Laini Taylor (Fazi) si piazza senza alcun dubbio tra i libri più belli che ho letto quest’anno. Per fortuna il seguito arriva a gennaio e non dovremo aspettare troppo a lungo per scoprire il finale di questa storia magica.

TRAMA – È il sogno a scegliere il sognatore, e non il contrario: Lazlo Strange ne è sicuro, ma è anche assolutamente certo che il suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri che hanno cercato in tutti i modi di estirpare dalla sua mente il germe della fantasia, il piccolo Lazlo sembra destinato a un’esistenza anonima. Eppure il bambino rimane affascinato dai racconti confusi di un monaco anziano, racconti che parlano della città perduta di Pianto, caduta nell’oblio da duecento anni: ma quale evento inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico dalla memoria del mondo? I segreti della città leggendaria si trasformano per Lazlo in un’ossessione. Una volta diventato bibliotecario, il ragazzo alimenterà la sua sete di conoscenza con le storie contenute nei libri dimenticati della Grande Biblioteca, pur sapendo che il suo sogno più grande, ossia vedere la misteriosa Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma quando un eroe straniero, chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri si presentano alla biblioteca, per Strange il Sognatore si delinea l’opportunità di vivere un’avventura dalle premesse straordinarie. Il sognatore, primo capitolo della nuova duologia di Laini Taylor, già autrice dell’acclamata trilogia La chimera di Praga, non fa che confermarne il grande talento narrativo. In un mondo fantastico e allo stesso tempo perfettamente credibile, abitato da personaggi indimenticabili, il lettore è chiamato a seguire il sogno di Lazlo Strange, perdendosi con lui tra realtà e magia, amore e violenza, terrore e meraviglia.

La prima cosa che mi ha colpita, direi quasi stregata, è lo stile di Laini Taylor: una scrittura densa, emotiva, pregna di dettagli, che scava nelle sensazioni dei suoi personaggi, rendendo viva qualsiasi scena, ogni momento che viene raccontato. Immergersi nella realtà che ha creato è stato un viaggio incredibile, si arriva a percepire quasi come tangibile quel mondo fantastico che descrive nelle pagine del suo romanzo.

Parallela allo stile viaggia la trama: ne “Il sognatore” c’è un imponente impianto narrativo che viene delineato piano piano, procedendo con ordine, fino a quando ogni tassello non si incastra perfettamente con gli altri, facendo scoprire una storia straordinaria, con un finale che lascia davvero a bocca aperta, non solo per quello che viene anticipato nel prologo. Non mi addentro in dettagli perché è costruita così bene che il rischio di spoiler è davvero alto: va solamente scoperta!

Ad arricchire la trama ci sono dei personaggi indimenticabili. Da una parte Lazlo, il Sognatore, l’orfano che ha sin da piccolo ha sentito il richiamo della Città Invisibile, il ragazzo affascinato dalle storie, capace di leggerne a migliaia senza vivere la sua, l’uomo alla ricerca del suo posto, della risposta alla domanda: “Chi sei tu?”. Dall’altra il suo opposto, il suo antagonista, Thyon Nero, odioso, prepotente, scorretto, ingiusto, crudele… Insomma, avete capito.

Ma se all’inizio il mio disgusto era tutto per lui, quando l’autrice mi ha fatto conoscere Minya, il mio odio si è riversato interamente su di lei. Sì, io ho sperato che Ruby l’abbracciasse fino a incenerirla. Peccato che (ancora) non sia successo. La sua nemesi è invece Sarai, la Dea degli Incubi che mi ha commossa per la sua fragilità e per la sua dolcezza.

Le pagine dedicate agli incontri di Sarai e Lazlo nei sogni di lui sono poetiche, piene di amore, di una bellezza struggente. Si conosceranno attraverso gli occhi dell’altro fino a innamorarsi. La Taylor descrive le scene che li riguardano con una delicatezza rara, molte autrici dovrebbero prendere nota, prendendosi il tempo per farci assaporare ogni dettaglio, dal modo in cui si guardano, alla voglia con cui si accarezzano.

In seguito avrebbe riconosciuto quel momento come quello in cui il suo centro di gravità si era spostato: dall’essere unico e intero – un pilastro solo, separato – all’essere la metà di qualcosa che sarebbe crollato se una delle due parti fosse stata tagliata.

Se non fosse ancora chiaro, “Il sognatore” di Laini Taylor mi ha del tutto conquistata. Mi aspettavo una bella storia, avendo letto pareri molto positivi da parte di blogger che conosco per la loro imparzialità nei giudizi, ma non avrei mai potuto immaginare un libro così intenso. E ora, aspettiamo il seguito…

4 pensieri riguardo ““Il sognatore” di Laini Taylor: un fantasy meraviglioso

  • 22 Ottobre 2018 in 7:30 am
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    Come potrei non trovarmi d’accordo con te? ♥ aspetto con ansia il 2019 per continuare a leggere di Lazlo e Sarai

    Risposta
  • 2 Gennaio 2019 in 12:31 pm
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    Laini Taylor è una nuova Ursula Le Guin , Il Sognatore è libro che fa sognare ed è come sogno stesso

    Risposta

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