“Sempre d’amore si tratta” di Susanna Casciani: la felicità è una scelta
Non sono mai stata una di quelle lettrici che trattano i libri con “i guanti bianchi”, per me devono essere vissuti. Succede, però, che alcuni libri, nonostante questa premessa, al termine della lettura rimangano immacolati, vengano conservati in un angolo della libreria come se non fosse successo niente. Allo stesso tempo (e per fortuna, aggiungerei) ci sono libri che bisogna leggere usando una matita come segnalibro, dove ci saranno frecce, sottolineature, pagine maneggiate più volte, il dorso pieno di screpolature: uno di questi è “Sempre d’amore si tratta” di Susanna Casciani (Mondadori).
TRAMA – Bisogna prendersi cura dei doni come se fossero piccoli fiori selvatici: sbocciano senza il nostro aiuto, ma dobbiamo fare attenzione a non calpestarli, a non maltrattarli. E la piccola Livia di doni ne ha eccome. Come si fa a non accorgersene? Lei è una che quando si muove assomiglia a una nuvola trascinata dal vento, capace di rendere più colorato tutto quello che tocca. È timidissima, parla poco, però sorride a tutti. E poi ama scrivere, perché farlo la fa sentire diversa, nel senso di speciale, come se nelle sue vene al posto del sangue scorressero le parole. E un cuore puro il suo, e fragile, e per questo avrebbe bisogno di essere accudito e protetto. Però si sa, le stelle, le stesse alle quali Livia bambina si rivolge sommessamente tutte le sere, seduta sul terrazzo di casa, molto spesso si fanno gli affari loro e non sempre hanno voglia di guardare giù, di ascoltarci. Infatti, a un certo punto, nella vita di Livia accade qualcosa che le inceppa il cuore. Con l’aggravarsi della depressione della madre, tutto per lei diventa faticoso, difficile. Ragazzina sognatrice e poi giovane donna, Livia cerca comunque di spiccare il volo ma, quasi fosse una farfalla con un’ala di seta e una di piombo, non fa che sbattere da tutte le parti rovinando puntualmente al suolo. Così, caduta dopo caduta, sfinita da un amore – quello per la mamma malata – che si ciba della parte migliore di lei, inizia a non fare più caso alle piccole magie che accadono ogni giorno e finisce per rassegnarsi a lasciare andare tutti i suoi sogni. Quel che non sa è che l’amore è più potente di qualsiasi delusione e sa farsi largo anche tra le macerie di una vita che odora di terra bruciata come la sua.
Secondo me, quando si legge un libro come “Sempre d’amore si tratta” l’unica conclusione alla quale si può giungere è che saper scrivere è un dono. Ci sono persone che riescono a emozionare attraverso il corpo, altre con la propria voce, chi invece usa la scrittura per tirare fuori da sé parole così perfette da sembrare fiocchi di neve. Una di queste è sicuramente Susanna Casciani, una scrittrice molto giovane e dal talento innegabile, che spero di poter leggere di nuovo molto presto.
Ho sottolineato diverse parti di questo libro – piccolo ma davvero potente – però è la prima volta che mi succede di fare un segno accanto a una frase dei ringraziamenti. Susanna Casciani scrive come un giorno, sul treno, ascoltando le altre persone parlare, si fosse convinta che “avessero tutti qualcosa di speciale”, tranne lei. “Mentre le guardavo gesticolare, dormire e leggere mi è venuto in mente che la mia presenza lì e in qualsiasi altro luogo non avesse alcun senso”.
Oltre a dire all’autrice, molto banalmente, che non si scrive un libro così se non si è quanto meno straordinari, non solo speciali, aggiungo che mi ha colpito la franchezza con cui si è aperta al lettore, descrivendo uno stato d’animo che abbiamo tutti provato, ne sono certa. Susanna Casciani aggiunge che, dopo essere scesa dal treno, una ragazza l’ha aiutata a sedersi e ha ringraziato “chi non rimane indifferente”.
Ecco, ripercorrendo “Sempre d’amore si tratta“, ho pensato che un tratto comune a tutti i personaggi che ci raccontano Livia è proprio questo, il non rimanere indifferenti. Probabilmente, incontrandola anche solo per qualche ora, sarebbe stato impossibile esserlo.
Livia è così: rende più colorato tutto quello che tocca, anche se ci sono dei momenti in cui sembra completamente assente.
Nel romanzo impariamo a conoscere Livia attraverso gli occhi degli altri ed è straordinario come l’autrice sia riuscita a scrivere una storia di trasformazione così radicale e profonda, in così poche pagine, senza mai una parola fuori posto. Livia, una ragazzina determinata, piena di storie che scrive freneticamente sui suoi quaderni, viene spenta dalla malattia di sua madre Caterina, inizia a diventare apatica, ad avere paura.
Piango perché non so se dentro di me ci sarà spazio per una persona che non sia la mia mamma. Lei si prende tutto, tutto quello che ho. Piango perché mi vorrei innamorare, ma ho paura di non esserne capace. Ho paura di doverle dare tutto l’amore che ho da parte. Piango perché non sono sicura che le basterà.
Quasi sfogliando un album di fotografie, assistiamo al cambiamento di Livia attraverso i racconti di suo padre (i cui sentimenti contrastanti sono raccontati in modo incredibile), della sua amica Bianca e del suo amico Paolo, dei suoi amanti occasionali o duraturi. Vedremo Livia dimagrire, sapremo quale punto della storia stiamo osservando da com’è vestita, o se sta scrivendo.
Livia non crede di meritare di essere felice, si nasconde, non capisce che non è colpa sua, dovrà imparare a perdonare, ad accettare di essere amata e a prendersi cura. Non succederà in un giorno e non dipenderà solo da lei, ma di certo arriverà un momento in cui la scelta da fare sarà radicale.
Susanna Casciani, qua e là, ci dice davvero un sacco di cose importanti (sì, sì, da sottolineare). Ci ha donato tanti personaggi diversi, ognuno a suo modo davvero unico, ma allo stesso tempo è stato molto bello riconoscere lei dentro i loro pensieri. La sua scrittura li ha sia differenziati che tenuti insieme, le sue emozioni si sono mescolate alle loro ed è venuto fuori un libro che, davvero, non potete lasciare in libreria.
Un sacco di cose importanti, dicevo, ma ne ho raggruppate tre con cui volevo finire questo post:
- Siamo nati per essere felici
- “Accogliere la felicità non è facile come potrebbe sembrare”
- In un dato momento, in cui tutto sembra essere perfetto, “la felicità può essere una scelta”.
In pratica, è il momento di fare delle scelte che ci rendano felici. Leggere “Sempre d’amore si tratta” è una di quelle.
hai ragione è un libro potente che secondo me ha bisogno di essere letto più volte per riscoprirne ad ogni nuova lettura la meraviglia che racchiude
Dopo aver letto il primo libro di Susanna, ho cercato se ce ne fossero altri, se avesse scritto altro in collaborazione con qualcuno. Mi aveva fatto stare bene quel libro, una medicina.
Poi finalmente è arrivato questo e non ha deluso le mie aspettative: delicato in certi punti e molto forte in altri, l’ho divorato in pochi giorni e me ne sono innamorata. Susanna ha un modo di scrivere, di usare le parole che va oltre, va dentro.
Leggetelo se volete una magia per il cuore e l’umore.