BLOGTOUR “Tutta la vita che vuoi” di Enrico Galiano, i personaggi: Giorgio
Dopo “Eppure cadiamo felici“, Enrico Galiano torna in libreria con “Tutta la vita che vuoi” (Garzanti) da domani, giovedì 19 aprile. In questa tappa del blogtour del romanzo vi presento uno dei tre ragazzi protagonisti: Giorgio.
TRAMA – Tre ragazzi. Ventiquattr’ore. Una macchina rubata. Una fuga. Una promessa. Perché ci sono attimi che contengono la forza di una vita intera. Così intensi da sembrare infiniti. È un susseguirsi di quei momenti che Filippo Maria vive il giorno in cui, per la prima volta, riesce a rispondere a tono al professore di fisica che lo umilia da sempre. Appena fuggito da scuola vuole solo raggiungere Giorgio, il suo migliore amico che, immobile di fronte a una chiesa, si chiede perché non sia ancora riuscito a piangere al funerale del fratello. Poco dopo incontrano una ragazza che corre a perdifiato: è Clo. Basta uno scambio di sguardi e i tre si capiscono, si riconoscono, si scelgono. La voglia di vivere e di cambiare che hanno dentro è palpabile, impressa nei loro volti. Si scambiano una promessa: ognuno di loro farà quell’unica fondamentale cosa che, di lì a vent’anni, si pentirebbe di non aver fatto. Anzi, lo faranno insieme: Clo sa come aiutarli. Basta scrivere su un biglietto cosa li renderebbe felici. Lei ne ha uno zaino pieno, di motivi per cui vale la pena vivere: le nuvole quando sembrano panna o l’odore della carta di un libro… Ora spetta a Giorgio e Filippo trovare il loro motivo speciale per cominciare a vivere senza forse, senza dubbi, senza incertezze. Ma non sempre chi ci è accanto è sincero del tutto. Clo non riesce a condividere con loro la sua più grande speranza per il futuro. Perché a diciassette anni è difficile lasciarsi guardare dentro e credere che esista qualcuno pronto ad ascoltare i segreti che non siamo pronti a rivelare. Per farlo non bisogna temere che la felicità arrivi per davvero e afferrarla.
In “Tutta la vita che vuoi“, Enrico Galiano ci regala tre diciassettenni a cui è impossibile non affezionarsi. Giorgio, Clo e Filippo Maria hanno una tale complessità emotiva e un bagaglio così pesante che ognuno di loro avrebbe meritato un romanzo per sé. Il carabiniere Nicola Langella a un certo punto dice: “Tutti e tre, per motivi diversi, hanno subito in diciassette anni colpi che la maggior parte dei loro coetanei si sognano. Anche molti adulti a dire la verità”.
Galiano, invece, ci dona solo 24 ore delle loro vite e io alla fine, con i lacrimoni agli occhi, ho saputo che non mi erano bastate, ma che me ne sarei dovuta fare una ragione. Anche se, lasciare Giorgio è stata davvero dura.
Tra me e Giorgio è stata alchimia sin dalla sua entrata in scena, che avviene subito, alla prima pagina. “Diciassette anni, fra una settimana diciotto. Capelli biondi, occhi castani, carnagione pallida. Dieci con lode nell’ultimo compito di fisica, un minuto e cinquantadue per risolvere il cubo di Rubik”. Balbetta, Giorgio, e nel giorno in cui lo conosciamo non riesce a farsi il nodo alla cravatta. Perché ne indossa una? Perché è il funerale di suo fratello Luca.
Non è stato il suo dolore a farmi avvicinare a lui, ma il modo in cui stava cercando di elaborarlo prima che quel giorno prendesse una piega del tutto inaspettata. Il modo per lui “giusto”, anche se agli occhi di tutti (specie di quello stronzo di suo padre) era “sbagliato”, “inappropriato”. Ed è così che io e Giorgio ci siamo uniti, mescolando le nostre incertezze, le stesse che avevo a 17 anni e che in molta parte sono ancora qui, a tenermi compagnia.
Ha solo diciassetteanni e zero certezze nella vita, Giorgio De Santis, ma se dovessero mai chiedergli qual è l’unica cosa di cui è sicuro, lui direbbe senz’altro “la gente che ti vede da fuori”. “La gente che ti vede da fuori non capisce niente”, pensa Giorgio.
Già, non capisce niente. Era così allora ed è così ancora adesso, vorrei dire a Giorgio. “Nessuno ha la voglia o il tempo per andare a vedere cosa c’è dentro”, si lamenta il mio amico e mi dispiace ammetterlo, ma ha ragione. Gli vorrei dire che so che significa, che sarà sempre così, ma anche che qualcuno che si prende la briga di farlo c’è.
Come il suo amico storico Filippo Maria, o quella pazza di Clo che quel sabato pomeriggio gli è finita letteralmente addosso, rimescolando le carte. In quelle assurde 24 ore che passeranno insieme succederà di tutto, ma Giorgio manterrà sempre uno sguardo lucido, facendosi un sacco di domande, perdendosi nei suoi ragionamenti.
“Diciassette anni, fra una settimana diciotto, ed è come se oggi fosse il primo giorno in cui mette davvero piede nel mondo”, ammette. Giorgio non sa chi è, non c’è una ragazza che gli piace, non ha mai baciato nessuno, non sa quanto può essere coraggioso, non riesce a esternare i suoi sentimenti, ma su alcune cose ha le idee molto chiare.
Una cosa la sa, e la sa perfettamente: che cosa non sarà, che cosa non farà. Non sarà uno che farà finta di niente. Anche se questo farà del male alla memoria di Luca, anche se suo padre lo odierà: no, non lo farà. Non sarà uno che lascerà perdere.
Giorgio è un ragazzo che ha già capito che non sceglierà la strada più semplice. Lo sa che non lascerà perdere, costi quel che costi, anche se il mondo intorno è pronto a guidicare senza nemmeno conoscere o provare a capire. Il suo coraggio, la sua ferma volontà, sono da invidiare.
C’è una scena che mi rimarrà nel cuore, quando Giorgio, Clo e Filippo Maria prendono il treno. Non vi anticipo nulla, ovviamente, ma vi riporto uno stralcio:
Adesso sente solo di stare bene insieme a questa pazza che è nel bagno con lui e al suo migliore amico che è di là seduto nel vagone che li aspetta. È dentro una parentesi, ecco. Lui lo sa che poi oltre la parentesi c’è il mondo, e che il mondo presto ricomincerà a farsi sentire, a fargli domande, a voler sapere. Ma ora si vuole godere la gioia di non dover per forza decidere chi essere. Cosa essere. La gioia di non dover per forza dare un nome a quello che prova.
Parlando con Stefania, che domani pubblicherà sul suo blog “Due lettrici quasi perfette“, la recensione di “Tutta la vita che vuoi” scritta insieme a Lea, mi lamentavo del fatto che avrei voluto di più. Avrei voluto sapere quali fossero le emozioni di Giorgio, cosa stesse provando. Oggi mi sono riletta tutte le parti del romanzo che avevo sottolineato e mi sono resa conto di aver preteso una cosa che non potevo avere.
Giorgio non comprende i suoi sentimenti, o almeno, al momento sono qualcosa di vago, e io non posso avere l’arroganza di volerli conoscere. Sono stata come quel mondo, là fuori, che “voleva sapere” e per questo a Giorgio devo le mie scuse. Forse la mia era solo gelosia nei confronti di Clo, perché mi sarebbe piaciuto tenergli la mano mentre provava a fare chiarezza. Mi sarebbe piaciuto davvero.
Giveaway di “Tutta la vita che vuoi”
Per potersi aggiudicare una copia cartacea di “Tutta la vita che vuoi” di Enrico Galiano, gentilmente messa in palio dalla casa editrice Garzanti, bisognerà seguire queste regole:
– Essere Lettori Fissi di tutti i blog:
La Libridinosa
La Biblioteca di Eliza
Due lettrici quasi perfette
La lettrice sulle nuvole
La spacciatrice di libri
Scheggia tra le Pagine
Silenzio, sto leggendo (Il segui è su Bloglovin’)
– Cliccare “Mi Piace” alle pagine Facebook di tutti i blog:
La Libridinosa
La Biblioteca di Eliza
Due lettrici quasi perfette
La lettrice sulle nuvole
La spacciatrice di libri
Scheggia tra le Pagine
Silenzio, sto leggendo
– Cliccare “Mi Piace” alla pagina Facebook di Garzanti Libri e a quella dell’autore Enrico Galiano.
Ho amato molto il primo libro di Galiano. Ha un modo tutto suo di parlare degli adolescenti e mi pare di capire che anche questo libro non mi deluderà.
Questo libro mi sembra davvero imperdibile. Questi ragazzi hanno veramente tanto da raccontare e io non vedo l’ora di leggere i loro pensieri.
Giorgio mi ha già commosso dalle tue parole. Figuriamoci nel libro!
Grazie!!!
è da quando ho letto Eppure cadiamo felici che aspetto questo secondo libro di Galiano. la storia sembra davvero bella e sentita. non vedo l’ora di potermi tuffare nel mondo di questi tre ragazzi.
Azzurra io spero di aver fatto correttamente il segui su bloglvin l’unico dubbio che mi rimane è che qui il mio account è associato a quello di facebook e compare come Mariarosaria, mentre su quelli delle altre BB ho il segui grazie a Google con Chicca Blog Librintavola. spero che non si troppo un problema per il giveaway 🙂
Tranquilla cara, va benissimo grazie!
Che bella descrizione del personaggio già lo adoro….Come ho adorato Gioia non posso perdermi questo libro!!!
Che bella descrizione del personaggio ….gia’ lo adoro!!! Dopo Gioia non posso perdermi questo libro!!!
Dopo aver letto il primo libro di Galiano credo di essermi innamorata del suo stile! È in grado di costruire dei personaggi complessi, che crescono nel corso del romanzo e che poi ti rimangono nel cuore. Penso che succederà lo stesso con questo libro!
Non ho ancora letto nulla (ahimè) di Enrico Galiano, ma credo che rimedierò al più presto: grazie per avermi fatto conoscere questo autore, il suo libro e i suoi interessanti personaggi!
Che bella l’amicizia tra questi tre ragazzi! Li invidio nonostante esistano solo su carta…
Vorrei anche io un’amicizia così!
Seguo il blog come Rosy Palazzo con la mail rosy.palazzo1612@gmail.com tramite bloglovin. Facebook: Rosy Palazzo
Bellissimi i pensieri di Giorgio, già mi pare di vederlo. Sono curioso di vedere la sua evoluzione nella storia;
Luigi Dinardo
luigi8421@yahoo.it
Sinceramente, anch’io non ho ma letto nulla di Galiano ma, già dall’incipit e dalle frasi che hai citato, posso dire che adoro la sua scrittura. E i suoi personaggi non sembrano da meno… 🙂
Non ho letto il primo libro di Galiano ma adesso sento un bisogno impellente di leggere entrambi questi libri
Giorgio mi ha già stregato. Soprattutto quando afferma di sapere che non farà la cosa giusta! Staremo a vedere dove porterà questo suo viaggio e dove ci porterà Galiano con questo suo nuovo viaggio!
Sto contando davvero i minuti che mancano all’uscita di questo libro. Dopo Gioia sono certa che anche i nuovi tre protagonisti di Tutta la vita che vuoi sapranno lasciare la loro traccia nel mio cuore! Galiano è un artista nel descrivere il mondo degli adolescenti.
Ho letto Eppure cadiamo felici e non mi era per niente dispiaciuto. Seguo con molto interesse l’autore perché chi meglio di lui, che vive i ragazzi ogni giorno, sa raccontarci le storie di questi ragazzi?
Come ho già detto a Laura, ho visto stasera il libro in libreria ma per il momento ho deciso di non comprarlo cartaceo. Lo acquisterò in ogni caso in digitale, avendo anche il primo in digitale.
Ora non resta che trovare il tempo di leggere anche questa seconda fatica!
Una tappa davvero bella, carissima Azzurra le tue emozioni sono quasi palpabili, questo libro è un vero gioiellino.
Nella tappa precedente leggendo di Filippo, avevo pensato subito che mi somigliasse, ma ora che il personaggio di Giorgio mi si presenta davanti devo confessarti che mi rispecchio molto di più in lui.
Filippo, Giorgio Cloe, ognuno di loro ha la sua storia da raccontare, ed io non vedo l’ora di ascoltarli, tutte le sofferenze che la vita gli ha inflitto nonostante la loro giovane età, sicuramente non ha fatto altro che fortificare il loro carattere.
Hai detto bene, ognuno di loro avrebbe meritato un libro tutto per loro.
Sapere che questo libro ti ha emozionato a tal punto da farti versare un mare di lacrime, non può che confermare l’idea che già mi ero fatta a riguardo, cioè che questo libro merita di essere letto in tutte le sue sfaccettature.
Giorgio mi è già entrato nel cuore, le sue paure, le sue incertezze e le sue ansie le ho provate sulla mia pelle e forse ancora oggi le provo, ha proprio ragione, “La gente che ti vede da fuori non capisce nulla” mi chiedo ancora oggi se al mondo esista qualcuno che sia capace di guardarci dentro, di scoprire la nostra anima.
Sempre più emozionata per questa nuova uscita, spero di leggerlo presto.
Bellissimi gli estratti che hai scelto.
Partecipo.
Lettori Fissi: Elysa Pellino.
E-mail: mora_1993_@hotmail.it
Nome Facebook: Elysa Pellino.
Buona Fortuna a Tutti.
Grazie per le bellissime parole Elysa
Grazie a te.
Fantastica la metafora della parentesi ^.^
Giorgio mi piace già, da quel poco che lasci intuire mi sembra già di rivedermi in lui, e direi che sembra uno di quei personaggi a cui ci si affeziona come niente 🙂 non vedo l’ora di conoscerlo!
readingisbelieving@live.com
Le emozioni che Giorgio ti ha fatto provare si percepiscono tanto dalle tue parole. Bellissimo lo stralcio della “parentesi”, ogni tanto è bello avere un attimo tutto così in cui poter far riposare la mente, riprendere fiato e poi ributtarsi nella vita ed affrontarla.
Sempre più emozionante! Bello conoscere Giorgio e le tue impressioni a riguardo fanno crescere sempre di più la voglia di leggere questo libro!