“La prima ora del giorno” di Anna Martellato: pronti a partire?
Ha una scrittura delicata e magicamente evocativa Anna Martellato nel suo “La prima ora del giorno” (Giunti). Leggendo le sue descrizioni verrebbe voglia di andare via, immediatamente, anche senza la valigia.
TRAMA – Ambiziosa e determinata, a ventisette anni Zoe sa esattamente cosa vuole: diventare responsabile degli eventi nell’agenzia in cui lavora, dopo anni di studio e di gavetta. Mancano solo due settimane a una grande inaugurazione che sarà sotto i riflettori dei media: un’occasione unica per dimostrare che è lei la persona giusta per quel posto; e per mettere definitivamente in ombra il suo collega Nicolò, verso cui prova un’aspra rivalità. Per questo, quando una mattina si ritrova fra le mani un test di gravidanza positivo, il mondo le crolla addosso. È incinta. Incinta di un uomo non disponibile. Zoe non ha dubbi: è il momento sbagliato, il bambino sbagliato e, lei, una madre sbagliata. C’è solo una persona a cui può rivelare le sue paure: nonna Anna, da sempre sua confidente. Quella nonna esile come un giunco, ma forte come la terra da cui proviene: l’isola di Rodi, con le sue mura dorate e i fiori di ibisco che si arrampicano su ogni balcone. Ed è qui, fra minareti ottomani e cortili profumati, che la nonna condurrà Zoe sul filo della memoria: perché anche Anna ha un grande segreto da affidarle, un segreto che risale al settembre del ’43, quando la guerra travolse l’isola, segnando per sempre il destino della sua famiglia… Dall’incrocio di due mondi distanti, Zoe si troverà a riflettere su molte cose prima di fare la sua scelta: c’è davvero un modo giusto di essere madre?
“La prima ora del giorno” si muove su due piani temporali. Il presente di Zoe, grigio, in una metropoli che non sa di rifugio, con un lavoro che inghiotte e con il quale devi sempre scendere a compromessi – se vuoi quantomeno provare a tenertelo -, con rapporti sfuggenti. E il passato, quello di nonna Anna, e la sua infanzia nella coloratissima Rodi. Un’isola che mantiene quei colori nonostante la guerra, che mantiene quei sapori nonostante non ci sia più cibo, che mantiene il fascino nonostante l’orrore e le bugie.
Un’isola che Anna Martellato descrive in modo viscerale, con un attaccamento tipico di chi sa cosa significa vivere circondati dall’orizzonte e con le sue descrizioni mi ha davvero spiazzata: io lo so perché sono nata a Palermo, ma l’autrice, che è nata e vive a Verona, che ne può sapere? Nei ringraziamenti ho letto: “Grazie a mia nonna Anna, per il suo sconfinato amore, i racconti, le pennellate di quella Rodi che ho cercato di trascrivere”, e allora ho capito. Ed è bastato un attimo per commuovermi pensando ai baci sulla fronte che io, purtroppo, non ricevo più da anni.
Insisto molto sulle descrizioni che ci sono ne “La prima ora del giorno” perché con questa recensione so già che non potrei dare loro il giusto merito: vanno lette e assoporate. Quello che so è che l’isola di Rodi probabilmente avrà un sacco di nuovi turisti grazie a questo romanzo.
Il cielo stava lasciando dietro di sé le sfumature calde del tramonto, passando dall’arancio al rosa, fino all’azzurro fiordaliso che diventava mano a mano cobalto e poi finalmente notte. Non te lo puoi dimenticare il cielo stellato di Rodi. È magia, è alchimia, è passato e insieme futuro.
Se decidete di passare al sito di una compagnia aerea avete tutta la mia comprensione! Tornando a “La prima ora del giorno”, il romanzo parla di un pezzo di storia che viene troppo spesso dimenticata ed è un bene che se ne continui a scrivere. Anche in questo caso, l’orrore della guerra non farà sconti e il prezzo da pagare sarà davvero alto.
Il passato di nonna Anna, però, servirà a Zoe per fare chiarezza tra i suoi desideri.
Aveva come l’impressione che raccogliere i ricordi della nonna e custodirli a sua volta nel cuore facendone memoria, come aveva fatto lei per tutti quegli anni, fosse la risposta che Zoe cercava, anche se la domanda ancora non ce l’aveva.
Zoe si sentirà smarrita, capirà che quelle che considerava delle certezze in realtà non lo sono, si metterà in discussione, seguendo le parole di sua nonna: “Perché per quanto cercherai, non troverai mai la tua strada se prima non trovi una cosa, una cosa soltanto. Te stessa”.
Un cammino non semplice che Zoe inizierà mettendo un piede nel passato, per poi prendere una decisione molto importante per il suo futuro. Non vi anticipo nulla, ovviamente. Per discuterne, ci vediamo a Rodi.