“Mezzanotte alla Libreria delle Grandi Idee” di Matthew Sullivan

“Mezzanotte alla Libreria delle Grandi Idee” di Matthew Sullivan (Longanesi) è uno di quei libri che bisogna leggere di giorno, quando la luce naturale non deve essere sostituita da quella artificiale, in modo tale da non avere il terrore che possa arrivare qualcuno a spegnerla…

TRAMA – Lydia è una ragazza schiva e introversa. Ama nascondersi fra i suoi adorati libri e fra gli scaffali della Libreria delle Grandi Idee presso cui lavora, nel cuore di Denver, Colorado. Una libreria che, in particolare nelle ore di apertura serali, si popola di bizzarri bibliomani che fra i volumi passano lunghe ore. Una sera, poco dopo la chiusura, a Lydia tocca una sconcertante, terribile sorpresa. Uno degli abituali frequentatori, il giovane Joey, si è impiccato fra gli scaffali del piano superiore. Prestandogli i primi soccorsi, Lydia fa una scoperta che cambierà la sua esistenza: dalla tasca dei jeans di Joey spunta una foto. Una foto che ritrae lei da bambina. Perché Joey si è suicidato proprio in libreria? Per quale motivo teneva in tasca quella foto? E perché Lydia ha l’impressione che sia solo il primo di una serie di messaggi che Joey le ha lasciato prima di morire, affidandoli ai libri? Nel tentativo di scoprire la verità, Lydia rievoca immagini di una terribile notte della sua infanzia, dettagli sepolti da tempo nella memoria. E insieme ai ricordi riemergono presenze che pensava di aver lasciato ormai nel passato, come quella di suo padre.

“Mezzanotte alla Libreria delle Grandi Idee” è un thriller ben costruito, anche se, specie nella prima parte della narrazione, ho come avvertito una certa disomogeneità nella scrittura. Si procede raccontando la storia di Lydia nel presente, con il suo lavoro alla Libreria delle Grandi Idee frequentata da personaggi bizzarri (al pari di quelli che ci lavorano) con alcuni frammenti del passato, quelli della piccola Lydia, che diventano i pezzi di un puzzle da incastrare.

All’inizio ho trovato molto più interessanti le parti che narrano le vicende accadute decenni prima: quando viene descritta la notte che ha cambiato la vita della protagonista – di cui non vi parlerò dato che nemmeno nella trama se ne fa largo cenno – vi devo dire la verità, ho dovuto prendermi una piccola pausa e fare altro per una decina di minuti prima di continuare a leggere. Man mano la scrittura tende a uniformarsi, probabilmente perché anche nel presente arrivano dei dettagli inquietanti che costringono il lettore a stare sulle spine e a tenersi in allerta.

Sì, perchè, in realtà di alcuni personaggi non sai mai se puoi davvero fidarti, alcune cose sembrano scontate e invece non lo sono, come nel più classico intrigo di un thriller che si rispetti.

So che potrebbe sembrare assurdo, ma a essermi rimasto maggiormente impresso alla fine della lettura è stato Joey, il giovane che all’inizio si toglie la vita. Un ragazzo invisibile che ha cercato solo qualcuno che non lo considerasse tale, che lo amasse, che guardasse oltre quelle che potevano sembrare stranezze da cui stare alla larga. Solo al mondo, alla ricerca di un rifugio sicuro che troverà esclusivamente nei libri, ai quali affiderà il suo ultimo desiderio, quello che lo devasterà. Un cuore spezzato che viene spezzato una seconda volta non può più essere aggiustato.

Forse è l’unico che avrebbe meritato di essere salvato, dato che tutti gli altri personaggi delle vicenda hanno le loro colpe. Abbandono, tradimento, incomprensioni, mancanza di coraggio, fanno da sfondo a una storia che conserva tracce di verosimile nel suo squallore. Di sangue ne scorrerà tanto, ma quello non lava mai le colpe.

Nemmeno chi si salva riesce a trovare un equilibrio, la stessa Lydia sarà costretta nel finale a capire che il suo ingombrante passato non potrà mai essere cancellato, rimarrà sempre con lei. Ci può provare, potrà continuare “a cercare e cercare” come le dice suo padre (anche se lui stesso sarà il primo a fallire), ma saprà anche che non potrà più godersi un attimo di serenità senza guardarsi le spalle.

Per caso avete sentito anche voi quel rumore?

3 pensieri riguardo ““Mezzanotte alla Libreria delle Grandi Idee” di Matthew Sullivan

  • 28 Gennaio 2018 in 9:22 pm
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    Alla Bacci sta piacendo e non è un elemento che posso trascurare!
    😉

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  • 30 Novembre 2018 in 7:58 am
    Permalink

    L’ho appena terminato e devo dire che mi è piaciuto molto, non tanto per la trama in sé (ad un certo punto ho intuito chi poteva essere l’assassino) ma proprio come dicevi tu perché è uno spaccato di banalità quotidiana: i personaggi sono umani, non esenti da colpe, imperfetti, piccoli, pieni di difetti.
    Forse proprio questo ce li fa sentire così vicini.
    Ottimo consiglio, comunque.

    Risposta

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