“L’amore addosso” di Sara Rattaro: un intenso concentrato di emozioni
“L’amore addosso” di Sara Rattaro (Sperling) è uno di quei romanzi in cui è impossibile non riconoscersi. In un pensiero, in un gesto, in un’emozione, in un dialogo, si trova qualcosa di familiare, di già vissuto. L’autrice racconta in modo preciso sentimenti e paure universali, calandole in una storia piena di verità che non può lasciare indifferenti.
TRAMA – Una giovane donna attende con ansia fuori da una stanza d’ospedale. È stata lei ad accompagnare lì d’urgenza l’uomo che ora è ricoverato in gravi condizioni. È stata lei a soccorrerlo in spiaggia, mentre passava per caso, dice. Non dice – non può farlo – che invece erano insieme, che sono amanti. Lo stesso giorno, in un’altra ala dell’ospedale, una donna è in attesa di notizie sul marito, vittima di un incidente d’auto. Non era con lui al momento dell’impatto; non era rintracciabile mentre la famiglia, da ore, cercava di mettersi in contatto con lei. E adesso, quando la informano che in macchina con il marito c’era una sconosciuta, non sembra affatto stupita. La prima donna è Giulia. La seconda è ancora Giulia. E il destino, con la sua ironia, ha scelto proprio quel giorno per fare entrare in collisione le due metà della sua vita: da una parte, quella in cui è, o sembra, una moglie fortunata e una figlia devota; dall’altra, quella in cui vive di nascosto una passione assoluta e sfugge al perbenismo di sua madre – alle ipocrisie, ai non detti, a una verità inconfessabile. Una verità che perseguita Giulia come una spina sotto pelle; un segreto che fa di lei quell’essere così tormentato e unico, luminoso e buio; un vuoto d’amore che si porta addosso come una presenza ingombrante, un caos che può soltanto esplodere. Perché l’amore è una voce che non puoi zittire e una forza che non puoi arrestare. L’unica spinta che può riportarti a ciò che sei veramente.
Parlare di un romanzo emotivamente complesso e coinvolgente non è mai semplice. Alcune pagine, specie se scritte così bene come quelle di Sara Rattaro, andrebbero solo vissute. Una scrittura del genere, così profonda e tangibile, diventa quasi un fatto personale, un’emozione privata che al contempo merita una condivisione.
Giulia è un personaggio molto complesso, pieno di sfaccettature. In un frangente preciso del romanzo ho fatto l’errore di pensare: “Io non mi sarei comportata in questo modo”, ma poi ho capito che non avrei mai potuto immedesimarmi in lei, vestire i suoi panni.
Sì perché Giulia porta dentro di sé un dolore che non posso capire, una cicatrice che non si può sanare. Sara Rattaro me l’ha spiegato usando una frase che ha una potenza dirompente: “Avevo deciso che tutto il mio dolore doveva trovare un posto preciso e smetterla di starmi dappertutto”.
Il dolore di Giulia è così enorme che non può che “stare dappertutto”. Questo, inevitabilmente, condiziona le sue scelte, influenza le sue decisioni, orienta i suoi passi.
Possibile che nessuno vedesse le mie cicatrici? Pulsavano ancora.
Ma chi è davvero Giulia? “Sembravo mia sorella, assomigliavo a mia madre”, dice. Una donna divisa, “l’unione di due metà sbagliate”, moglie per convenzione, felice di nascosto, figlia tradita.
Al di là del rapporto complicato e pieno di silenzi con il marito Emanuele, Giulia vive un conflitto continuo con la madre. “Non potevo sbagliare senza il suo permesso ma nemmeno fare qualcosa che ritenevo giusto senza la sua approvazione”, ammette. Giulia ama e odia sua madre, la cerca e la respinge, la detesta e la imita. Una donna forte, ingombrante, di quelle a cui è impossibile dire di no, convinta di essere sempre nel giusto anche quando non sa nemmeno cosa sia. Il loro rapporto sarà determinante nella vita di Giulia, la condizionerà continuamente fino al punto di non ritorno.
“L’amore addosso”, come dicevo prima, parla di sentimenti universali non solo in relazione agli altri, ma soprattutto nei confronti di noi stessi. Un libro pieno di domande, che rimbombano in testa, ma anche denso di risposte, alcune difficili da mandare giù.
Perché questo è un mondo dove non ce la fai a stare in piedi se sei davvero te stesso. Se dici quello che senti, se gridi quello che provi. Devi trovare l’abilità di essere prima qualcosa e poi qualcos’altro, ma non tutto insieme, altrimenti il sistema rischia di esplodere.
Sara Rattaro ha scritto un romanzo che coinvolge e che sorprende, perché sul finire ribalta alcune convinzioni, svela delle dinamiche diverse, ma non per questo meno problematiche. Non posso accennare nulla in proposito, ma un libro con il punto di vista di Emanuele lo comprerei subito!
Spesso mi capita di consigliare dei libri belli, ma con una raccomandazione: per leggere un romanzo come “L’amore addosso” bisogna avere il cuore aperto. È un libro che merita di essere vissuto con la voglia di entrare per davvero dentro le pagine e lasciarsi cullare dalle parole dell’autrice.
bravissima Azzurra, mentre leggevo la tua recensione mi è venuta voglia di rileggere il libro!
Grazie Chiara, sei sempre troppo generosa!!
Bellissima recensione!
Ho pensato anche io ad un libro dal punto di vista di Emanuele, perché credo che la sua mente sia complessa tanto quella di Giulia.
Un romanzo che è piaciuto tanto anche a me, nonostante la particolare situazione e la trama di non facile sviluppo.
Baci
Bellissima recensione di un bellissimo libro.
Il punto di vista di Emanuele sarebbe sicuramente un’interessante lettura.
Bacioni
Grande amore quello tra Giulia e Federico …difficile uscirne…peccato che la scrittrice abbia trovato come unica soluzione la morte di Federico.
Della serie: le storie segrete in un modo o nell’altro comunque finiscono 😐