“La piccola libreria di New York” di Miranda Dickinson: Jake e Bea, il vostro patto è un po’ noioso!
(Recensione e foto di Azzurra Sichera)
Devo dire che mi aspettavo qualcosa di più da “La piccola libreria di New York” di Miranda Dickinson (Newton Compton). La trama mi aveva incuriosita parecchio, ma leggendo il libro sono rimasta un po’ delusa.
LA TRAMA: Quando il suo ragazzo la lascia per l’ennesima volta, Bea James, proprietaria di una libreria a Brooklyn, prende una decisione. Basta uomini, basta cuori infranti, basta dolore. Il suo lavoro le piace e i libri l’hanno sempre salvata, l’importante sarà riuscire a stare lontana dall’altro sesso. Jake Steinmann, uno psichiatra che viveva a San Francisco, è pronto a ricominciare, dopo la fine del suo matrimonio. D’ora in poi ci sarà un unico amore nella sua vita: New York. Bea e Jake si conoscono a una festa in cui sono gli unici single, e quando parlano si trovano d’accordo su una cosa: nessuno di loro due vuole avere alcun genere di relazione sentimentale. Ma la città ha altri piani per loro…
In pratica Bea e Jack si conoscono, parlano per un’oretta al massimo e stringono questo loro “patto”: mai più saranno coinvolti in una relazione. Ovviamente si tratta di una costruzione narrativa inserita per creare fraintendimenti, tensione sessuale e il nascere di una nuova amicizia; solo che il “patto” viene nominato e messo in mezzo davvero troppo spesso.
I due protagonisti tendono a trincerarsi dietro l’accordo che hanno siglato per paura di quello che stanno davvero provando: quando ho capito che sarebbe stato così fino all’ultima pagina del libro (davvero fino all’ultima, non è per esagerare!), avrei preferito almeno divertirmi un po’ di più.
Diverse sono le cose che non mi hanno convinta, come i personaggi così “perfetti”. Quando Bea ha parlato di sé in questo modo l’ho subito amata:
Bea fece un respiro profondo. Il rassicurante profumo della carta, dell’inchiostro e della cera per i mobili le riempì i polmoni. Per lei era l’odore più bello del mondo, l’aroma allettante di una libreria. Il suo sogno era sempre stato quello di possederne una. Per tutta la vita aveva amato i libri. Libri veri, non quelli elettronici. Libri che potevi mettere in borsa e leggere sulla metro. Libri che potevi far finta di consultare in un caffè del tuo quartiere mentre in realtà ti guardavi intorno. Libri in cui potevi tuffarti, accoccolarti e perderti. Libri con cui potevi riempire il tuo appartamento: infilati nelle mensole, sotto i tavoli, pile rassicuranti sul comodino. Se usciva di casa senza un libro, Bea si sentiva nuda, priva di qualcosa. In definitiva, lavorare in libreria voleva dire trovare sempre nuovi amici da portare a casa.
Solo che poi si scopre che Bea in realtà è un po’ superficiale, ingenua non in modo tenero, e poco credibile quando fa innamorare ogni uomo che della sua vita (compreso il tizio del ristorante cinese che gli mette dosi extra di quello che ordina!). Tutti i personaggi del libro sono super nel loro mestiere o incredibilmente belli e/o ricchi, oppure generosi, creativi, talentuosi e con amici da favola.
So bene che fa parte del cliché – io sono una divoratrice di libri del genere – ma continuo a dire che questo romanzo non mi ha convinta fino in fondo. L’unica che ho davvero amato è stata nonna Dot. Ecco un paio di passaggi delle sue lettere che più mi hanno colpita.
Per esperienza posso dire che la vita ci manda nuove conoscenze per rivelarci chi stiamo diventando.
E ancora:
La strada per il vero amore non è mai priva di intoppi. Ma è proprio radunando tutto il nostro coraggio per percorrere la via accidentata che scopriamo cos’è importante e vero. Potresti restare delusa, ma non c’è nulla che possa sostituire la consapevolezza di sapere chi sei, in un modo o nell’altro.
Si trascorre un anno con i protagonisti ma senza vivere davvero alcune cose, che vengono inserite nella narrazione come raccontate o ricordate. Forse avrei solo voluto vivermi di più Bea e Jack insieme, non separati. Ma dato che l’autrice ha già scritto un primo libro in cui si parlava di Ed e Rosie (che in questo sono ancora molto presenti) è possibile che il loro amore lo racconti nel prossimo… Non so però se mi ha convinta a tal punto da comprarne un altro dei suoi!
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