“Il problema è che ti amo” di Jennifer L. Armentrout: grazie di cuore piccola Mallory
(Recensione e foto di Azzurra Sichera)
“Il problema è che ti amo” di Jennifer L. Armentrout (Editrice Nord) è un libro inaspettato, che si è preso di diritto un posto nel mio cuore.
All’inizio rapportarmi a Mallory non è stato facile: ha la metà dei miei anni e ha un passato emotivamente troppo difficile per poter capire veramente quello che prova. Ma piano piano, mentre cambiava senza nemmeno accorgersene, mentre trovava la forza per far sentire la sua voce, ho capito come si sentiva, perché alcune emozioni sono comuni a tutti noi. E attraverso i suoi occhi, ho capito anche molto di me.
Quindi piccola Mallory grazie. Grazie per avermi detto che siamo tutti un “lavoro in corso”: la definizione rende perfettamente il concetto. Grazie per avermi fatto capire che non bisogna essere sempre “perfetta” e non bisogna mai pensare di dover esaudire i desideri e le aspettative degli altri.
Grazie perché anche a me è capitato di dirmi “non mi piace la persona che sono”, ma ci sto lavorando. Grazie perché troppo spesso ho pensato di dover ancora pagare per errori fatti in passato, ma le tue parole mi hanno ricordato che quello di oggi è il tempo presente e ciò di cui mi deve occupare è il futuro:
Il passato non se ne va mai, non è fatto per andarsene. Sarebbe sempre rimasto con me, e dovevo accettare la sua presenza. Il passato era una parte di me e aveva contribuito a rendermi la persona che ero, ma non rappresentava la totalità della persona che sarei diventata. Non mi controllava.
Grazie perché anche a me ogni tanto è successo di essere qui ma di non sentirmi qui. Grazie per aver dato parola a un sentimento così complicato che ho conosciuto solo grazie a due enormi occhi verdi e un cuore puro:
L’amore era quella speranza che mi faceva gonfiare il cuore ogni volta che lo vedevo. L’amore era il fatto che quand’ero con lui dimenticato tutto il resto. L’amore era il fiato che mi mancava quando lui mi puntava addosso quel suo sguardo intenso. L’amore era il fremito che lui suscitava in me a ogni tocco. L’amore era… il fatto di poter essere me stessa con lui, di sapere che non avevo bisogno di essere perfetta, né di preoccuparmi dell’opinione che aveva di me, perché mi accettava.
Il mio grazie va anche al giovane Rider che quando ha pronunciato due semplici parole, “Sono vero”, mi ha fatto sciogliere il cuore.
Vi auguro un “per sempre” meraviglioso.
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Ora devo leggerlo!
Assolutamente sì!!!